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Quando venni a sapere, nel giro di una mattinata, che dovevo partire per l’Università di Groningen entro al massimo due giorni, mi venne un colpo. Che avevo vinto la borsa Erasmus lo sapevo, che il 22 settembre avremmo incontrato, tutti noi borsisti, i nostri tutor da paesi diversi e li avremmo incontrati all’ Aquila tutti insieme affettuosamente, anche. Poi la mia tutor, una signora gentile con corti capelli grigi, mi consegnò un pacco di opuscoli in inglese sulla città e l’ università di Groningen, e mi disse che loro avevano iniziato ai primi di settembre e che se non volevo perdere il trimestre mi dovevo spicciare.

A sera, dopo aver comprato il biglietto del treno e cercato di fare mente locale, insieme all’amica Vic che il primissimo Erasmus della storia se l’era fatto l’inverno prima a Costanza, introducendolo e organizzandoselo lei, praticamente, in cerca di conforto stavamo alla spaghetteria a sfogliare informazioni su questa città sconosciuta in cui avevo chiesto di andare.

E la frase in uno degli opuscoli “il centro di Groningen è pieno di caffè e trattorie per studenti in cui assaggiare le specialità locali, come ad esempio patat met mayonaise“, niente, io a queste prime tre parole in olandese che leggevo e che sembravano dette da Totò che cerca di parlare olandese, io mi sono fatta venire un attacco isterico di risate. Fino a che Vic non mi disse di piantarla, che si capiva che era lo sfogo per la partenza repentinissima a farmi ridere così.

Mi consolò l’amica Monica, grande appassionata di calcio: “Groningen? Ma si, hanno una squadra in serie A” e confortata dal fatto che se aveva una squadra in serie A allora questa cittadina sconosciuta in fondo esisteva, partii.

Ora con tanti anni di Paesi Bassi alle spalle c’ è da dire che le ubique patatine con la maionese ti vengono servite in tutte le salse, ma che bisogna anche stare attenti dove mangiarle. Vi segnalo quindi i miei tre posti preferiti, accuratamente selezionati da me e dagli Gnorpoli e Maschio Alpha, e confortati dalle statistiche sui siti culinari.

Preparazione e cottura
Sappiate prima di tutto due cose: le patatine migliori sono quelle sbucciate e tagliate sul posto e fritte due volte. Tutto il resto sono palatine surgelate fatte non con la patata intera ma con la polpa (in genere residuato di altre lavorazioni patatose, praticamente un rifiuto aziendale) schiacciata e formata. Gli stecchini veri sono quindi inevitabilmente di lunghezze diverse, quelli industriali imitano anche questa caratteristica, ma spesso hanno molti bastoncini lunghi.

Mayonese
La maionese (per gli amici, in breve, mayo) in Olanda è dolciastra e collosa, la trovate più spesso sotto il nome di fritessaus. Non aspettatevi quindi la maionese al limone o all’aceto come la conosciamo noi. Spesso quella a cui siamo abituati noi la trovate come Vlaamse mayonaise.

Altre salse
Oltre ai tipici maionese e ketchup ci sono diverse altre maniere di condire le patatine: le nostre preferite sono la curry (spesso anche curry-ketchup), la Joppie-saus (una salsa gallina con dentro quelli che sembrano minicubettini di cipolla, ma quasi impercettibili sotto i denti), pepe verde per il Maschio Alpha, satè-saus che è la salsa indonesiana leggerissimamente piccante a base di arachidi in purè, tipica della cucina indonesiana dove viene servita su spiedini di pollo, e quindi qualcuno si è inventato di metterla sulle patatine. Buona se vi piacciono le arachidi, io non sono amante per esempio del burro di arachidi, ma la satèsaus la adoro. Insomma la mayo cerchiamo di evitarla come la peste. Poi fate voi e sbizzarritevi. Esiste anche la Wietsaus e se vi dico che wiet è il soprannome locale della cannabis, fate voi.

Poi c’ è una specialità che tocca spiegare ed è la salsa oorlog, che vuol dire guerra. La salsa oorlog consiste in patatine condite con satè-saus alle arachidi, mayo e cubetti di cipolle fresche tagliate finissime.

Un’altra specialità (terrificante, a mio avviso) che però si trova più dai kebabbari che dai patatari è il kapsalon, che vuol dire il salone del parrucchiere. Questo perché a Rotterdam c’ era questo parrucchiere capoverdiano, Nathaniël Gomes, che ordinava telefonicamente il pranzo al kebabbaro vicino, e si faceva mandare il seguente piatto in vaschetta di alluminio: strato di patatine coperto da strato di shoarma coperto da formaggio Gouda gratinato al forno. Sopra veniva completato con insalatina verde e condito con salsa all’ aglio (maionese liquidina all’aglio) e samba, la salsa indonesiana al peperoncino, entrambe condimento standard della pizza turca allo shoarma.

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Siccome ogni volta l’ ordine veniva mandato al corriere dicendo: questa è per il salone del parrucchiere, il nome è diventato kapsalon e viene servito ormai in tutta l’ Olanda e spesso in Belgio. Esiste anche una competizione annuale a Rotterdam per il miglior kapsalon, e anche la nuova stazione ferroviaria è stata chiamata station kapsalon perché la nuova pensilina pare assomigli a una vaschetta di alluminio rovesciata. Attenzione che una porzione di kapsalon arriva facilmente a 1800 calorie, se pensiamo che una donna media di solito non dovrebbe consumarne più di 2000 al giorno, anche qui fate tanto voi.

Detto ciò, vi passo i nostri indirizzi preferiti ad Amsterdam, se ne avete degli altri voi per cortesia aggiungeteli nei commenti.

1) Mannekenpis, Damrak 41, aperti dalle 11 alle 23
Per ricordarci che le migliori patatine le fanno i Belgi, anche in Olanda è bene seguire, in caso di incertezza, la belgitudine, quindi ben vengano tutti i patatari che te lo indicano (al limite va bene anche un Vlaamse frites nell’ insegna. MannekenPis non fa eccezione e ad Amsterdam lo trovate praticamente apnea usciti dalla stazione. Basta andare sempre dritto in direzione di piazza Dam e ve lo ritrovate sulla sinistra.
www.mannekenpis.nl

2) Vlaamse Friteshuis Vleminckx dal 1959, Voetboogstraat 33
Anche questi chiaramente belga, basta guardare con che consonanti finisce il nome e ricordarsi di Eddy Merckx. Anche loro come i precedenti offrono al cliente una finestra aperta sulla strada da cui ordinare e una tettoia in caso di pioggia, ma è cibo da strada, lo prendi, paghi e te lo mangi camminando.
http://vleminckxdesausmeester.nl

3) Snackbar Eiburgh, Zuiderzeeweg, vicino al P+R tra uscita tangenziale A 114 e Piet Heintunnel
(è quello nella foto in cima). Si capisce che qui ci si arriva in macchina, o se siete ospiti del camping Zeeburg, o con il tram 26, la fermata, venendo dalla stazione, subito dopo il lungo tunnel. Attaccato al parcheggio ai margini della città, chi viene ad Amsterdam in macchina paga meno lasciando la macchina qui e gli danno gratis i biglietti del tram per andare in centro, in realtà è il posto che frequentiamo più spesso perché un po’ di strada tra la scuola di Ennio e il calcio, o la casa degli amichetti ad Ijburg e Diemen, o chissenefre, stiamo in macchina facciamo una deviazione e andiamoci. È fondamentalmente una cucina in un container a cui hanno appiccicato una tettoia, una toilette chimica fuori, alcune sedie e panche all’esterno. Tenuto da degli Amsterdammer duri, ruspanti e cordiali, quasi sempre vedi il papà, un vecchietto tondo, nella baracca accanto, con un grembiule in similpelle e tre secchi davanti, a pelare patate, l’ omone o la moglie che friggono, servono, e intrattengono. Offrono oltre alle patatine tutti i vari piatti veloci da snackbar, ovvero varie crocchette e altre robe surgelate e fritte (ma le crocchette le consiglio, sono di una buona marca) e anche piatti casalinghi come la polpetta (gehaktbal) sul panino.

Hanno l’airone residente e le papere che vengono sempre a mendicare patatine e si fanno fotografare. Intorno grandi spazi verdi, piacevolissimi da farcisi un giro in bici, li ho descritti in un vecchio post.

Non hanno neanche un sito, in un paese in cui anche il senzatetto che vende i giornali in strada lo potrebbe avere, solo una pagina Facebook secondo me manco fatta da loro, ma da qualche fan. Perché gira e rigira, si scopre che è il patataro preferito di tutti quelli che abitano tra Zeeburg, Ijburg, Amsterdam tra Noord e Oost e dintorni. nhttps://www.facebook.com/pages/Snackbar-Eiburgh/194817873886734

Insomma, se venite ad Amsterdam una patatina in uno di questi posti vale sicuramente la pena farsele, per tutto il resto, eviterei come la peste, in particolare il fast-food nazionale, FEBO, che sarà tanto pittoresco, ma se ne può anche fare a meno, perché la vita è breve, le calorie inguaribili limitate, e allora meglio scegliersele bene, queste calorie.

3 comments

    1. queste sono buone perché l’ometto le pela personalmente tutto il giorno e il figlio le frigge due volte. In quantità industriale sicuramente puoi comprare le patate, e poi prepararle allo stesso modo.

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