Ultimamente il mio settimanale di riferimento, Vrij Nederland ha avviato una serie di interviste dal titolo: il migliore nel proprio campo, chiedendo a una serie di persone considerate i migliori nel proprio campo, di citare i colleghi che a loro avviso meritassero il primo posto. Ogni volta quindi ci ritroviamo con una serie di considerazioni di esperti che riflettono sul proprio mestiere e i propri colleghi e su quello che considerano istruttivo per rimanere essi stessi i migliori.

Una bellissima idea con cui prima o poi mi piacerebbe fare qualcosa. Il primo numero è stato dedicato a una riflessione sul proprio mestiere intervistando gli opinionisti olandesi, quelli che hanno una rubrica fissa da qualche parte da cui pontificano sullo stato del mondo. Un bell’ articolo perché mi sono stati ricordati nomi che magari non rileggo da tempo e ho letto cosa pensano i miei opinionisti preferiti di sé e dei colleghi.

Uno dei più apprezzati dai colleghi è Bas Heijne, di cui vi propongo un pezzo recente che vi spieghi come stiamo messi in Olanda da quando abbiamo la destra populista al governo. Ricordo che al momento comanda una coalizione di liberali con Mark Rutte come premier, affiancati dai cristodemocratici che erano al potere allo scorso governo che poi è caduto, sono stati quarti, ovvero hanno perso le elezioni, ma sono stati riciclati. Ci mancava un pezzettino pur di evitare un governo con qualcosa, anche alla lontana, di sinistra (le opzioni più logiche all’indomani delle elezioni erano quelle di un governo di centro con leggero scappellamento a sinistra, ma si sono rifiutati per dei mesi per poi arrivare con questa meraviglia) e si sono dovuti coì prendere in casa un partitino xenofobo, il PVV, capitanato da Geert “tuttimidiconobionda” Wilders, che oltre ad avere come missione nella vita quella di rompere l’anima ai musulmani e, adesso, agli europei dell’ est – si capisce che ha la moglie ungherese? Magari è solo incazzato con la suocera, porello -, viene finanziato dalla destra xenofoba, quella brutta assai, degli USA e a suo tempo gli era stato impedito l’ ingresso in UK. Un tipetto conciliante che ultimamente si è inventato un sito per denunciare anonimamente il fastidio che ti danno i polacchi. Lo Sportello Notifica contro gli stranieri.

Noi si è cercato di boicottarlo lanciando azioni tipo rispondere a tutte le domande tipo: pensi che i polacchi ci portino via lavoro, siano tutti criminali ecc. ecc, del sito, ecco di rispondere no a tutte le domande, ma ci siamo poi accorti che si fa solo il suo gioco quando annuncia: ecco, vedete, 40.000 risposte in due giorni e non dice quali siano le risposte.

Ecco cosa scrive in proposito Bas Heijne, un maestro della penna intinta di perfidia. Un gran bell’ articolo di cui vi offro una modesta traduzione fatta di corsa. Una s-Traduzione, appunto.

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Reputazione

Eccoci qua: che i Paesi Bassi amassero fare gli anti-Europei, a quello c’eravamo un po’ abituati, ma adesso è l’Europa che comincia ad essere anti-Nederlandese. Brutta storia. In una risoluzione dall’ampio consenso il Parlamento Europeo ha definito il dibattuto Sportello Notifica contro gli stranieri deplorabile e discriminatorio.  Al primo ministro  Mark Rutte è stato richiesto di condannarlo. Il governo dei Paesi Bassi “non deve chiudere gli occhi nei confronti delle idee politiche del PVV che vanno radicalmente contro i principi europei.”

Il mondo alla rovescia: da una palla da boxe mica ci si aspetta che ti risponda a pugni.

E i colpi di risposta sono particolarmente duri. Si vede come la frustrazione nei Paesi Bassi sia radicata a fondo. Non può essere un caso che proprio due fiamminghi siano quelli che hanno distribuito i colpi più forti: il presidente del Consiglio d’ Europa, Herman Van Rompuy, ci è venuto a dire in televisione che adesso dobbiamo proprio cominciare pure noi ad attenerci alle regole di bilancio con le quali abbiamo per anni rotto l’anima agli altri stati membri. Van Rompuy è un maestro dell’ insulto elegante, il suo messaggio ai Paesi Bassi ha preso la forma di un umiliante incoraggiamente: coraggio, ce la potete fare, veramente.  Questa settimana invece è stato il liberale Guy Verhofstadt che in tono stridente ha lanciato una filippica contro gli olandesi.

Naturalmente, è tutta politica, i principi sono meno importanti degli interessi. I polacchi, rumeni, bulgari che formano il pretesto del casino: ma è da un bel pezzo che non è quello il punto.  Ho già scritto che lo sportello notifica è un simbolo. Per il PVV si tratta semplicemente di uno scandalo creato ad arte per stare in prima fila. L’Europa adesso fa vedere che il coltello può tagliare da due lati. Oggettivamente il parlamento non può intervenire sullo Sportello Notifica e neanche sulla posizione presa dal governo olandese: ma tutto questo può portare a un danno di reputazione.

E questo è esattamente quello che è accaduto.

La risoluzione del Parlamento europeo può soltanto aumentre la recalcitranza olandese, ovvero: ma di che si impicciano questi?  Il PVV non diventerà più piccolo a causa di ciò. Ma di questo agli europei non importa un accidente, semplicemente perché dei Paesi Bassi gliene importa sempre meno.  La loro palla da boxe adesso sono i Paesi Bassi. Perchè gli stati piccoli sono, per l’appunto, stati piccoli.  Gli stati piccoli possono permettersi molto di meno di stati più grandi di avere una cattiva reputazione fuori dai propri confini. È molto semplice: quando non sei molto forte devi piacere agli altri, ti tocca. E per uno stato del genere un danno di reputazione si traduce sempre in un danno economico.  Prima o poi bisognerebbe calcolare quanto ci è costato finora Geert Wilders senza considerare nel conteggio le sue spese di protezione.

Quando i tuoi ideali e i tuoi principi ti costano soldi, nulla da eccepire, si può fare, e il disprezzo dell’ estero, noblesse oblige, te lo tieni. Ma quando il tuo paese viene portato alla distruzione da un opportunista politico la questione è ben diversa.

L’europarlamentare liberale del VVD Hans van Baalen vi ha accennato questa settimana: “Da quando ha fatto il film Fitna (un film estremamente insultante nei confronti dei musulmani e del Corano che ha fatto scalpore, ma è stato amato dall’estrema destra americana che gliel’ha appunto finanziato, precisazione mia) Geert Wilders sta di nuovo scherzando con il fuoco e mette in pericolo appalti e commesse per l’industria olandese.”

Peccato che van Baalen lasci fuori tiro il capo del suo partito.

Perché che Mark Rutte neanche un anno e mezzo dopo il suo insediamento si sia fatto manovrare in una posizione del genere fa temere il peggio. Che uno sia abile non vuol dire che sia automaticamente un buon stratega. Il VVD ha voluto mantenere il PVV piccolo facendolo entrare nella coalizione, ma nel frattempo è evidente chi sia stato sequestrato da chi. Rutte dice di non voler far crescere ulteriormente il PVV condannando lo Sportello Notifiche stranieri, ma poi fa subito a condannare un senatore del proprio stesso partito a causa di un libro che è stato critico sul PVV. „Mi distanzio da tutto ciò” ha dichiarato. E durante la giornata per i giovani del partitino ultracristiano SGP ha definito il PVV “un partito fighissimo”.  Il suo pauroso ministro Rosenthal il mese scorso ha umiliato pubblicamente il nostro ambasciatore in Sudafrica perchè quest’ ultimo aveva osato dichiarare “Mi piace” sulla pagina Facebook del gruppo anti PVV Nederland Bekent Kleur.

È chiarissimo: all’Europa si oppone una testarda resistenza mentre ci si inchina a fondo davanti al PVV. Qualsiasi commento critico nei confronti del PVV viene immediatamente punito da Rutte, mentre sui commenti da parte del PVV si tace ostinatamente.

Tu chiamala se vuoi, strategia. Io dico: Sindrome di Stoccolma.

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Bas Heijne su NRC-Handelsblad, per l’ originale vedasi link sopra. Per i commenti, anche miei, rimando al commentario.

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