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Io non so cosa stia succedendo oggi. So che quando ci fu il referendum sull’ aborto gli italiani decisero che andava bene. So che da quando abbiamo questa legge si sono salvate molte vite di donne che prima ci restavano secche o mutilate per sempre. So che se la legge venisse applicata come dovrebbe, come era nelle intenzioni dei compilatori, forse oggi avremmo meno ragazzi e ragazzini che la propria educazione sentimentale se la fanno su film porno, sempre irrealistici e spesso violenti e poi quando si ritrovano accanto un/una coetanea non hanno idea di cosa debba succedere e certe volte non succede niente. So che vorrei un sano programma di educazione all’ affettività e sessuale nelle scuole, in modo da ovviare a tante mancanze che finiscono per eserre riempite solo da chi ha soldi da guadagnarci. So che in un mondo ideale ogni bambino venga al mondo perché voluto e amato. In fondo voglio cose che facciano star meglio la gente.

E vorrei che la discussione uscisse dal discorso moralità, perchè la moralità è come la vagina, ognuna ha la sua e alcuni non ce l’ hanno. E allora che parlano a fare?

Ma c’ è chi lo sa dire molto, ma molto meglio di me, perchè per motivi loro umani e professionali, ci hanno pensato e sanno dirlo staccando il discorso dall’ individualità di chi lo fa. E per questo dicono cose utili.

Qui l’ avvocata nostra sull’ obiezione di coscienza. Io non andrei oltre l’ osservazione che se proprio hai seri motivi per obiettare, e non solo il carrierismo ipocrita di chi obietta gratis ed esegue aborti a pagamento, visto che la legge c’ è da tanto tempo o è ora che vai in pensione, o ti sceglievi un’ altra specializzazione. Io ho amici pediatri. Quando perdono un piccolo paziente e lo devono dire ai genitori che fanno, si sparano? Obiettano? Dicono: io non sono diventato geriatra perché proprio non ce la faccio a vedermi morire i pazienti e visto che è innaturale che muoia un bambino, rivoglio indietro i miei soldi, mi hanno imbrogliato? No, spiegatemela questa cosa. E convincetemi.

Ma io non sono capace di ragionamenti ragionati. Allora vi lino qui la psicologa-filosofa su come sarebbe auspicabile che procedesse il discorso sulla 194 e dal punto di vista della decisione, sul perché l’ aborto rientra più nella linea di pensiero del suicidio che quella dell’ omicidio, come piace dire a molti pro-life.

E oggi ne trovate di gente molto più in gamba di me in giro sulla rete che ne parlano. Leggetelo, anche se è uno di quegli argomenti di cui ognuno pensa il suo, leggete perchè leggere come ne scrivono persone che lo sanno fare aiuta anche noi a capire cose pensiamo veramente.

Ma non mi toccate la #194. O facciamolo solo per migliorarla.

Perché come tutte le cose che avvengono sul confine tra vita e non vita, morte e non morte, meglio far parlare chi lo sa fare invece di sparare ognuno le proprie esternazioni ad minchiam.

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