Shaken, not stirred, sono i post che mi escono di pancia, quando troppe cose mi si agitano in testa e cercano una loro collocazione. Poi di solito la trovano. 

“Senti come arrivano vicini gli elicotteri”.

Ci siamo affacciate dal ponte sul Liri, che adesso è in secca, e in quel momento è arrivato l’ elicottero, ha fatto una virata bassa e stretta in mezzo agli alberi, una manovra che se l’ avessi vista fare a un bambino in bicicletta mi sarei messa a urlare dal terrore, ha caricato l’ acqua e in un attimo è risalito faticosamente ed è sparito in mezzo agli alberi dietro il crinale.

Quella curva tutto storto a mezz’ aria, perfetta nelle tensione e terrorizzante per l’ esiguità di spazio che aveva, mi ha riempita di terrore e mi sono venute le lacrime. Inutile, da quell’ estate di incendi in Abruzzo del 2007, incendi che la mia compagna aveva monitorato e mi conferma essere avvenuti secondo logiche precise, lei che per mesi li segnava sulla cartina, mi terrorizzano.

E anche questa volta siamo circondati. A sinistra da due diversi focolai si alza un fiume grigio biancastro, rosso nella parte centrale, così denso che sembra una massa solida. A destra sparisce l’ elicottero e non vediamo niente, ma ci confermano che anche lì c’ è fuoco, solo che il vento va dalla parte opposta.

Come mai l’ Italia brucia sempre in agosto, quando vengono rinnovati i contratti?

Come mai la regione Puglia, da quando ha riconfermato certe collaborazioni, non ha più problemi di incendi? (Vorrei davvero saperne di più, se qualcuno ha informazioni da segnalare tra i commenti, grazie).

Come mai dopo un paio d’ anni dagli incendi certe aree si rivelano il posto ideale per una discarica?

Quanto costano al giorno il noleggio di in CanadAir e la paga del soldato, per citare Faulkner? (Del pilota, intendo).

Quali regioni e enti hanno a busta paga dei piloti e quali invece devono ricorrere alla gestione ad hoc dell’ emergenza?

Tante domande, poche risposte, nel frattempo gli elicotteri e gli aerei non si sentono più.

Vi linko l’ inchiesta dell’ Espresso, che forse è tranquillizzante dal punto di vista del profilo dell’ autore degli incendi, ma che lascia completamente scoperta la parte di domande su chi ci guadagna veramente. Non era follow the money il motto degli investigatori?

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