royal family

Ecco, qui sopra vedete la nostra futura Royal Family, ho scelto questa foto invece di un ritratto di stato ingessato (anche se c’ è da dire che non mi ricordo foto loro ingessate, in genere li vedi abbastanza in azione come famiglia in spiaggia con il cane, e simili) perchè voglio darvi un’ anteprima dell’ inferno che ci si scatenerà addosso martedì prossimo, 30 aprile, ultima festa della regina Beatrice che dopo se ne va in pensione, e intronamento ad Amsterdam del suo erede Willem-Alexander, il primo bambino per cui l’ anagrafe di Utrecht e quella di altri comuni olandesi decisero di accettare anche i doppi nomi separati dal trattino.

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Il povero lo chiamano davvero Willem-Alexander, anche se il suo nome per intero sarebbe: Willem-Alexander Claus George Ferdinand Prins van Oranje, Prins der Nederlanden, Prins van Oranje-Nassau, Jonkheer van Amsberg. Willem perché gli tocca come a tutti i royal primogeniti maschi. Alexander piaceva ai genitori e così lo ha annunciato suo padre alla nascita. Claus dal padre il principe Claus van Amberg, povera stella, grandemente amato dal popolo alla fine, ma ve lo immaginate il coccolone nazionale quando a pochi anni dalla fine della guerra Beatrice si è fidanzata con un tedesco? (e che ci sarà di strano, sono praticamente tedeschi tutti quanti in quella famiglia e ci si sposano continuamente, meno male che W-A a questo giro si è preso Màxima che è argentina e ha portato un po’ di sangue nuovo in famiglia).

Non è mai stato il cocco dei media o degli olandesi in genere, che lo considerano un bamboccione un po’ fesso, fino a che non si è fidanzato con Màxima, che non solo è una ragazza in gambissima, ma è riuscita a far digerire a tutti il passato poco chiaro di suo padre nel governo argentino ai tempi della dittatura. La figlia del boia, l’ hanno definita alcuni simpaticoni antifascisti. E Màxima si è conquistata la nazione in tre semplici mosse:

Màxima 11) prima di finire in mano all’ etichetta di corte, faceva dei sorrisoni a tutta gengiva, che qui già di loro non ci sono abituati, tantomeno dai royal. Poi ha imparato come tutte le royals a scendere dalla macchina senza far vedere le mutande e a sorridere con contenimento, ma intanto la nazione la amava e non ha mai smesso.

2) ha imparato l’ olandese in no-time mentre la diplomazia di corte stava cercando di contenere il rischio-padre prima dell’ annuncio del matrimonio (che andava approvato dal parlamento o niente corona, e giustamente si tentava di salvare capra e cavoli). Hanno risolto non facendolo venire al matrimonio dopo uno studio da parte di un professore incaricato dal parlamento, studio a cui il futuro sposo ha commentato: si, ma è solo un suo parere, e gli hanno dato addosso tutti, ma proprio tutti.

3) in un commento a caldo sulla frase infelice di cui sopra del suo futuro legittimo, ha sorriso e detto, a telecamere aperte: si, in effetti è stato un po’ stupidino. Basta, l’ hanno amata definitivamente per aver detto lei quello che pensavano un po’ tutti (è un simpaticone, questo mio quasi coetaneo, ma una cima? Mancano gli elementi per dire di si o di no), e per averlo detto con il sottinteso: ma adesso ci penso io a evitargli le cappelle più clamorose.

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Poi ha prodotto tre eredi di fila, tutte bionde, carucce e intelligenti e a riprova del fatto che mescolando i geni i figli vengono più belli, oltre la media di famiglia (che la mamma sarà bionda e fascinosa, ma anche lei col polpaccio tozzetto della suocera, se proprio lo vogliamo dire).

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Basta, martedì incoronano il poveretto, anzi, lo intronano, che qui non si incorona, siamo democratici e manco il re sta sopra agli altri (gli olandesi sono tanto carucci, si accontentano volentieri dei gesti simbolici, tipo il papà incriminato che non viene al matrimonio, ma poi sta qui ogni due per tre pure alle visite di stato) e così per i prossimi anni di attività gli aumentano lo stipendio. Lo intronano e il popolo gioisce con loro e si combina in svariati modi arancioni.

willem niet

Non tutti tutti, c’ è da dire, ci sono anche i repubblicani, quelli che pagano le tasse e gli scoccia che per questa cosa si spendano solo la città di Amsterdam 33 milioni in addobbi, sicurezza e allestimenti. Infatti ai semafori qualcuno va appiccicando sticker di varie fogge con la scritta che vedete, che gioca sull’ assonanza con la frase (ik) wil hem niet –  non lo voglio, con il nome Willem, che assumerà una volta sul trono. Ma intanto ci hanno riempiti di questo logo con le sue iniziali in varie sfumature che trovi sui cartelli alle fermate del bus, sulla torre della Shell e in infinite bandiere.

IMG_7088Si introna ad Amsterdam, una città autonoma e ribelle con cui gli Oranje hanno sempre avuto rapporti contrastati di amore e odio. Per esempio quando nel 1980 intronarono Beatrice ci furono gli sconti del movimento degli squatter che rivendicava abitazioni dignitose e pagabili per tutti, e che lanciarono bombe carta allo slogan di: geen woning, geen kroning (niente abitazione, niente incoronazione). Beatrice poi, intellettuale, una grande mente politica, magari non la persona più calorosa del mondo e anzi formaluccia, doveva prendere il posto di Juliana, la madre della nazione, la regina che andava in bicicletta, che stava attenta al centesimo e però era una di noi, accessibile, e preferiva farsi chiamare signora, mentre Beatrice ha ristabilito subito che ci si poteva rivolgere a lei come Majesteit.

E adesso che Beatrice con la cofana inossidabile si è conquistata il cuore della nazione, lodata ovunque per le proprie qualità intellettuali, tocca al babbalone di turno restaurare un’ immagine di famiglia reale cordiale e alla mano.

IMG_7131Infatti i maggiori sforzi del mondo Màxima e W-A hanno dovuto farli per convincere tutti, ma proprio tutti, che loro in fondo sono una famiglia così normale. Certo, pieni di soldi e con villona supersorvegliata a Wassenaar, ma lui presenzia a oltre 100 eventi di rappresentanza l’ anno, hanno millemila cariche e incarichi e insomma, per il vitalizio gli tocca comunque darsi da fare. Persino lo scandalo degli investimenti immobiliari, diciamo pure speculazioni, in Mozambico sono state spinte un pochino sotto al tappeto.

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E gli olandesi non sarebbero gli olandesi se non afferrassero qualsiasi occasione per un bagno di arancione. Così venerdì, ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, nelle scuole elementari ci sono stati i giochi del re.

IMG_7080 Colazione a scuola offerta dal comitato festeggiamenti intronazione, a base di pane e cioccolato, burro, burro di arachidi e patè di fegato.
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Poi seguivano gare, canti e balli e giochi. Qui i preparativi a scuola di figlio 1, che inoltre sta sul percorso in barca lungo l’ Ij e il 30 verrà requisita dalla polizia e la sorveglianza come quartier generale. Vi dico solo che ho dovuto cancellare il programma alla radio perché tra ponti e strade chiuse, gli inevitabili beoni in giro e il casino alla stazione centrale, non ci sarei arrivata neanche in volo. A parte che mi avrebbero abbattuta prima.

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A scuola di orso hanno aggiunto anche un percorso tecnico in cui avrebbero smontato apparecchiature elettriche rotte. Orso ha immediatamente requisito un aspirapolvere sega che avevamo in casa e si è riportato tutte le schede elettriche e un cubo pesantissimo che non so cosa sia ma pare fosse le viscere di un microonde.
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E siccome gli olandesi non sarebbero olandesi e bottegari, anche i negozi ne hanno approfittato per riempirsi le vetrine di arancione, e per quanto riguarda abbigliamento e calzature, siamo pieni di vetrine che ti propongono, in cinquanta sfumature di arancione, di vestirti anche tu con il look (how original) Màxima, declinato in tutte le maniere.  Ieri mi sono fatta un giretto in centro, ho visto le decorazioni e ho capito che forse ci conveniva a noi andare in Mozambico per evitare il carnaio. Ma quante volte nella vita si tiene un’ intronazione nella tua città? Ci stiamo spolverando le arancionitudini anche noi e siamo pronti a tutto. Nascondi i bambini, sbarra le porte, fai provviste, arriva il re.

6 comments

  1. persino qui al sud se ne parla. certo che le bimbe sono bellissime… vi reggete willem per un po’ poi quelle tre promuovono una riforma costituzionale, fondano una triarchia e conquistano il mondo 🙂

  2. Post divertentissimo. Brava, davvero. Ma quando dici “grandemente”, intendi “grande mente” oppure “gran demente”?
    A me, questa cosa delle famiglie Reali mi pare talmente una cavolata…eppure, zitti zitti, s’intronano ben bene.

    1. Mano, gran demente non lo direi mai, non è proprio nel mio vocabolario. Al limite direi deficiente, ma non mi apre d’ averlo detto.
      Poi senti, tanto zitti zitti no, hanno fatto la festona con sedi distaccate in altre città e si sono divertiti tutti.

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