ombre
Maschio alfa l’ ho visto poco questo weekend, non abbiamo neanche dormito insieme ma per amore del (poco) sonno dei figli ci siamo separati varie volte nel mezzo della notte. Ma per il resto quante cose non sono successe? Da una distilleria clandestina alla scoperta che l’ impalcatura davanti casa era miracolosamente scomparsa, a un trio di  minorenni under 12 in discussione sindacale sulle mansioni previste dal loro contratto, adesso vi rendiconto.

standIl fatto è che ho partecipato a Outdoor Eating, un bellissimo evento splendidamente organizzato da Marco Lipsius nella Cascina comunale di Almere insieme ai miei amici de Il Palazzo vino e olio. Sappiate che Almere e tutto il territorio intorno non hanno neanche mezzo secolo di vita, prima ci stava il mare, e io trovo veramente fantastico e lungimirante questo progetto di una proprietà agricolo-formativo-ricreativa a disposizione dei cittadini. Ci sono il mercatino contadino al sabato con i prodotti della cascina, la fattoria per i bambini, le scimmie (che vi devo dire, le scimmie), il posto lavoro per il recupero sociale, per avviare al lavoro agricolo gente che per motivi vari: handicap, disoccupazione, abbandono scolastico o che, ha bisogno di una spintarella per rimettersi nel circolo del lavoro retribuito. E poi il centro informazioni, le splendide piste ciclabili e sentieri per le passeggiate nel verde, l’ area campeggiatori nel bel mezzo della natura, il labirinto, il parchetto per i bambini, tutte cose di cui non posso dirvi niente perché sono stata a lavorare tutto il tempo e non ho visto mezzo tubo. Ma mi sono divertita.

hapjesÈ iniziata venerdì, che mentre sfornavo aperitivi da portarmi il giorno dopo, ho ricevuto da due carissimi ragazzi. Klaus e Debora, un bel carico di Pinot Grigio e Sauvignon prodotti da Ongaresca, che oggi presento a un gruppo di importatori. Ero sola con i bambini, loro erano tre giorni che guidavano, lo chef pazzo aveva lanciato una cena alcolica che mi incuriosiva troppo, avevo invitato i piacentini. una coppia deliziosa che aprirà un’ enoteca quassù, che faccio? Nutro i figli a casa, ci litigo per trascinarli fuori e andiamo tutti al ristorante nella favela.

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Dove mangi anche con i prodotti delle loro colture idroponiche di pesce e verdure. Ma non quella sera. Qualla sera si iniziava con l’ aperitivo presso la distilleria clandestina del Che portoghese, per proseguire con una bisque alla tequila, ravioli al gin e pachino, bistecca iniettata di bourbon cucinata a 60 gradi e tenera come mai e per finire il signature dish di Andrea Sossi, una bavarese alla fragola e Campari, il primo morso pannoso, burroso e fragoloso e poi il retrogusto amaro del campari che sciacqua via il grasso e ti prepara ai bocconi successivi. Che vorresti non finiscano mai.
distilleriadistillatore interoIo i distillati, solo in dosi omeopatiche, quattro gocce direttamente dal cannello, contate.
I figli nel frattempo avevano un intero capannone per spassarsela, hanno giocato a calcetto, accarezzato le mucche del progetto autarchico Toast café (i maialini li avevano già portati via, a quest’ ora le salsicce staranno asciugando) e coperto che i vitellini hanno la lingua rasposa, corso e urlato, io all’ inizio mi preoccupavo per gli altri ospiti, ma in fondo è una favela e i bambini urlanti e correnti ci stanno.
abbraccio fraterno
“Lui è mio”.
“No, lui è mio”.
“Voi due siete miei”.
“No, tu sei solo la fabbrica”.
Grazie eh (autostima materna).
(Questo qui sopra è il love bed, un letto scaldato a letame, ma inodore, ci hanno studiato sopra. Fermenta a scalda, ma non puzza).

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Perché uno dice, i bambini di oggi, ma il giorno dopo avevo tre assistenti per le degustazioni, Ennio e le biondine di Hans e Sandra, esattamente coetanee dei miei e i due grandi fanno casino mentre la piccola lavora. E la mattina gli abbiamo chiesto di lavare e asciugare i bicchieri della degustazione.
“Ci avete detto che noi dobbiamo solo servire, siamo camerieri, non lavapiatti”.
Uguale alle trattative per il contratto collettivo di categoria.
“Senti, abbiamo avuto un’ idea, noi ci nascondiamo dietro al taolo e quando entra la gente tu dici: Io sono Barbara Summa e questi, indichi col bracchio, e tadaaa, noi usciamo fuori, e questi sono i miei assistenti”.
Che dopo il tadaa sono scomparsi e gli assaggini li ho dovuti servire io.
saf e giubbotto
Comunque si sono divertiti come dei pazzi e pure Saf si è divertita.
Per il resto io sono tornata distrutta. Soldi pochi, c’ era un tempo troppo instabile ed è venuta meno gente, ma ci siamo inventati lo speed-dating di vino e aperitivi spiegati in 20 minuti e sto pensando se ripeterlo il prossimo weekend a un altro evento. Ma ci sto pensando.
bolle
Perché io in realtà nel weekend vorrei avere un po’ di tempo anche per spalpazzarmi maschio alfa, e non solo le bottiglie di vino. Però anche Orso vuole venire a fare l’ assistente e farsi un giro sulle Gocce d’ Acqua e mi sa che ci devo ripensare. Cosa non si fa per i figli.

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