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Insomma, Orso a questo giro mi ha strabiliata. Stavamo seduti in circolo nel soggiorno dei miei cognati nr. 3, con due enormi sacchi di juta pieni di regali impacchettati e i tre bambini più grandi che a turno estraevano un regalo leggendo il nome del destinatario e consegnandolo, e arrivato il suo turno lui ha detto serissimo:

“Questo regalo va consegnato con silenzio e rispetto, perché lei è la più piccola” e si riferiva a Roos, la cuginetta di pochi mesi che in quel momento mi stavo spupazzando sulle ginocchia. Mi stende sempre questo bambino, in effetti assomiglia sempre di più allo zio organizzatore di incontri familiari.

Questo per dire che pure quest’ anno è passato san Nicola con relativo corredo di scocciature cioè, volevo dire regali e lavoretti per la scuola e i parenti. Che uno che non lo sa non lo capisce che questa è una festa da poveri, dove non conta il regalo ma il contorno, ovvero la surprise  e la poesia. La surprise sarebbe l’ accrocco in cui incartare il regalo vero ed è una roba che la fabbrica del duomo in confronto è un lavoretto al volo fatto in un pomeriggio di noia. Cioè, tocca identificare caratteristiche e circostanze della persona a cui fai il regalo e tradurle in un imballaggio a tema corredato di poesia dove, tout se tient, smerdi cioè stuzzichi bonariamente il ricevente su tutto quello che di essolui o essalei ti sta sullo stomaco.

Che per fortuna ai bambini lo sdoganano come una ricerca di caratteristiche positive, ma se sapeste le robe che mi scrisse mio cognato la prima volta, vi dico solo che la cognata ungherese che era da poco in Olanda è ancora traumatizzata e si è chiesta per mesi come potessi ancora rivolgergli la parola.

Per cui ai bambini a scuola fanno riempire un bigliettino di desiderata sotto i 5 euro e cose che gli piace fare, poi si estrae a sorte e a casa i poveri genitori si possono sdare per aiutare i figli a realizzare il capolavoro. Orso quest’ anno ha fatto tutto da solo, abbiamo comprato il regalo non solo descritto precisamente ma dotato di prezzo e negozio in cui comprarlo, poi lui ha deciso che siccome all’ amichetta in questione piacevano il teatro o la danza lui le avrebbe fatto un palcoscenico sotto a cui si metteva il regalo. Qui su lo vedete all’ opera, abbiamo rivestito il tutto con carta da regalo e attaccato due tendine rosse di stoffa pieghettata con la pinzatrice. Il padre lo ha aiutato con la poesia, bon fatto.

Ennio invece ha fatto difficoltà su tutto e tutti e alla fine il fratellino lo ha aiutato a realizzate un tablet enorme, con pianti, ripensamenti e tradimenti, visto che l’amichetto per vie traverse ha saputo che era lui a farglielo e poi discuteteci voi con un quasi dodicenne che da solo non vuole fare nulla e chiede aiuto, però quando glielo offri non la pensa come te e che due pianti veramente. Alla fine, esausta, ho rinunciato a scrivere con lui la poesia, ci ho pensato sopra ed ho trovato in rete un generatore di poesie di san Nicola in cui bastava inserire nome, età e regalo fatto, che ti saltava fuori una splendida poesia in rima. Abbiamo fatto quello e pace.

A questo punto incombeva come una spada di Damocle la festa in famiglia, con 5 cuginetti 5 di età sparse dai 3 mesi ai quasi 12 anni, passando per il secondo più piccolo in fase di transizione tra i Terrible Two e i Terrible Three che veramente mi fa ringraziare la madonna di non averlo poi avuto quel terzo figlio con cui ho scocciato l’ universo per anni, tanto lo avrei desiderato, ma entro certi limiti umani e divini. E alle feste in famiglia non si sfugge, si estrae comunque a sorte il destinatario del tuo regalo, e anche per questo c’ è un randomizzatore in cui inserire i nomi dei partecipanti e le loro e-mail e poi per e-mail ti arriva il nome della persona che ti è toccata, che può anche indicare cosa gli piacerebbe ricevere scegliendo dal sito in base a sesso, età, hobby, preferenze e prezzo. Che è una mano santa per farsi venire delle idee, negli anni passati mi ha suggerito una maschera corpo all’ argilla e un abbonamento a tre numeri di rivista per genitori e grazie.

Poi lo stress delle mater familias che quando avevano loro i figli piccoli mandavano dei gran càncheri alle rispettive madri e suocere per lo stress inutile che aggiungevano a una festa già di per se stressante, e che poi giunte all’ età nonnesca fanno proprio lo stesso, il che mi porta a pensare che in Olanda una delle conseguenze dirette della menopausa è l’ improvviso attaccamento alle tradizioni di san Nicola da seguire alla lettera soprattutto nei loro dettagli meno pratici e conciliabili con un lavoro, una famiglia e dei figli piccoli. La mia amica Lily mi ha raccontato robe terrificanti di sua madre.

Ma noi in genere ci divertiamo un sacco a casa dei miei cognati, dove ci ritroviamo, ceniamo, si suonano al pianoforte le canzoncine tradizionali e, nonostante le grosse differenze di età  bambini giocano e si divertono come pazzi, con una chiara divisione tra figli maggiori e figli minori, che poi tra il nostro secondo e il loro secondo passerebbero anche quasi 7 anni di differenza, ma Orso è sempre stato molto portato con i bambini piccoli e i cuccioli delicati.

E siccome negli ultimi due anni, per motivi vari relativi alla concomitanza con la fiera della piccola editoria a Roma, io la fetsa di san Nicola in famiglia me la sono persa, il tappetino per il bagno che avevo chiesto mi è stato incartato in forma di tappeto volante con le frange per aiutarmi a conciliare tutti i miei infiniti impegni e riuscire comunque a presenziare alle feste di famiglia. Il che, temo, si tradurrà nella rinuncia a questa fiera bellissima che quest’ anno mi è dispiaciuto da matti perdermi, visto che avrei potuto incontrare Loredana Lipperini, ma vabbè. I figli prima o poi crescono e conto molto su quel fantastico interregno adolescenziale  in cui loro rifiuteranno di partecipare alle feste in famiglia, e prima che si riproducano in proprio trasformando me nella nonna olandese rompicoglioni che per fortuna non ho mai avuto in proprio. Amen. O meglio ancora: Eimen.

9 comments

    1. che e notoria che tutti gli italiani sono ladri e io non facevo eccezione visto che quela volta ….. (mi sono scordata cosa avevo fatto, ma una roba affine al furto, pare, forse mi sono magnata l’ ultimo ovetto di cioccolata a Pasqua, robe così)

  1. ah..io appena uscita dal tunnel digestivo post primo san nicola da quando abitiamo a varsavia. a casa mia in italia non si festeggiava e cosi’ ho scoperto tutto qua, compreso prete travestito da san nicola con tanto di mitra rossa per tutta la Messa e alla fine dopo la benedizione e’ sceso a regalare sacchetti di cioccolatini e mandarini a tutti i bambini presenti!

      1. nevvero? pure a me! devo dire che finora tutti i preti polacchi che ho incontrato in questi 8 anni di gite quierano tremendamente piu’ modesti e alla mano di quanti ne ho incontrati nei miei primi 25 anni italiani

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