Oggi il capo si è alzato, è andato a fare la spesa ed ha preso i cornetti al cioccolato, mi ha preparato la colazione apparecchiando tutto e ricordandomi di non far fuori subito i cornetti senza aspettarlo e poi abbiamo mangiato. E parlato.
Mi ha parlato del suo lavoro. Del fatto che lui non crede di essere una persona molto creativa,anche se il suo ruolo un tot lo richiede. io non sono molto d’accordo e lui ha corretto il tiro dicendo che forse non è creativo nel senso di inventar cose, ma nel senso di migliorare processi esistenti.
E allora mi è venuto in mente che la differenza tra me e lui è che io sono come il congiuntivo: il congiuntivo ti permette di immaginare tutti i mondi possibili, che non esistono, ma potrebbero. Se non esiste, non fa niente, prima o poi mi viene in mente.
Lui invece è come il condizionale: data una situazione di partenza e determinate condizioni da rispettare, poi lui dà il meglio di sé.
Ecco, il nostro matrimonio allora è come il periodo ipotetico.
(E il giorno che ho 5 minuti per allargare la cosa, potrei aggiungere che Orso è nella fase imperativo, Ennio non so bene, forse indicativo).
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