Domani questi fiori di polenta si ricopriranno di baccalà alla vicentina e funghi porcini con taleggio. Ho provato ad assoldare i figli per tagliarmi i fiori con le formine, figlio 2 aveva persino pattuito un prezzo di un centesimo a fiore, ma ci ha ripensato. Il richiamo della mezz’ ora di computer.
Poi non potevano dormire, figlio 1 perché hanno reso noto oggi la divisione nelle classi del prossimo anno e lui piangeva disperato perché tanti amici erano nell’ altra. L’ amico diplomatico gli ricordava uno a uno chi sarebbe rimasto con lui, scivolando con molto aplomb sul nome del grande amore, ma nulla, lui voleva stare con amichetto dal carattere complesso, che si amano (ma preferiremmo tutti di no, la maestra ha l’ occhio lungo in questo). Insomma, sta in una classe di ragazzini tranquilli e carini, persino i piccoli che si uniscono sono vecchi amici del nido o della materna.
Figlio 2 si è infilato nel letto degli ospiti con la scusa che camera sua gli faceva paura, ma in realtà era per la luce (camera degli ospiti ha solo tende di fortuna) e per il giornalino che nascondeva sotto al cuscino come nel gioco delle tre carte.
Io intanto ho pronto il burro mantecato al parmigiano e limone per condire i ravioli agli asparagi (già pronti). Il baccalà alla vicentina. Il ripieno “when sarda in saor meets gerookte paling” per le barchettine. Per le crocchette al granchio mi manca un ingrediente che mi procurerò domani ma ci siamo. Idem per le frittelle al baccalà. Sono indecisa se fare il risotto Venere nero al radicchio o farmi i fatti miei. Vedremo domattina.
Adesso un paio di pagamenti da fare e poi la mia schiena per oggi ringrazia.
Ragazza mia, qua con Caronte che imperversa invece io al cibo neanche ci penso, per non parlare del cucinare, insalate di riso e farro a volontà (riso e farro cotti una volta sola e conservati in frigo, mescolati di volta in volta con pomodori,verdure, tonno, altra roba fredda), chi ha fame mangia, a chi non piace vuol dire che non ha fame. Eh beh.
che poi il caldo la fame la toglie pure. Qui invece il clima novembrino con la polenta ci sta tutto.
caspita quante cose, mangerecce e no! Belli i fiori di polenta. Ne ho anche io da utilizzare
io in montagna ho cucinato uno spezzatino di guanciale di bue che è venuto veramnte bene.
ma anche qui al calore, la fame resta, magari di roba fresca. toh.
ma xkè cavolo vengo nel tuo blog a quest’ora? adesso mi è venuta una fame da lupo