Stasera c’ è la prima del Melologo: il Carnevale degli insetti, una pezzo di Stefano Benni (lo trovate nel Teatro 2, di cui per esempio socio peloso possiede diverse copie, quella con dedica del Vate e una da cui di volta in volta, quando ne facciamo un brano, stacca le pagine e usa quelle come copione. Noi invece ce le fotocopiamo infinite volte per ingrandirle, o usiamo altri trucchi per portarcele dietro giorno e notte finché non memorizziamo.
Comunque se vi interessa stiateci alle 20.15, in Sint Janstraat 37 dietro piazza Dam, all’ Astarotheatro, e se volete essere sicuri meglio prenotare per sms allo: 0647 254 144.
Come è arrivato che ho il ruolo della blatta? Io che da un annetto e mezzo avevo dei dubbi sulla mia avventura teatrale, e mi prendo un sabbatico, e quando me lo prendo, e cosa faccio, cosa no, perché voglio scrivere un libro, anzi, tre e lo voglio così tanto che devo, ma perché le giornate hanno solo 24 ore, tocca fare delle scelte. Uno sfinimento. (Vi risparmio la parte paté d’âme, motivazioni varie che i miei soci secondo me non sono veramente riuscita a spiegargliele come le sentivo, ma diciamo che ci siamo adattati tutti).
È andata a finire che il libro poi la casa editrice l’ ha dato da scrivere a qualcun altro e ne sono felice, perché io invece mi sono scritta un pezzo teatrale in olandese di cui sono ancora orgogliosa, il Tante Pos en Ome Net, storia di una disadattata del web.
E quest’ anno è uscito fuori il progetto di fare il Melologo di Benni, ma ci siamo arrivati in modo così contorto e io avevo capito che i giochi erano già fatti, per cui bon, ragazzi, stavolta voi fatevi il Melologo da soli e io scrivo ‘sto libro, che ci ho preso pure gusto ad avere i weekend liberi per i maschi invece di fare le prove. Vabbè, allora se siamo d’ accordo direi di farci una prima lettura adesso. Bene, già che ci sono resto, mi fa piacere sentirvi che io questo pezzo specifico non l’ ho mai letto. E ci sediamo a tavola.
Ognuno comincia a leggere una parte. Poi arrivati alla quarta, qualcuno mi allunga un copione e mi fa: questa leggila un attimo tu.
Ci ero di nuovo dentro fino al collo. E la domenica mattina, mentre i maschi vanno in piscina e pranzano lì a patatine e hamburger, io vado a fare le prove. E sto bene come prima.
E poi come sempre troviamo qualche professionista che ci crede e ci ispira e stavolta sono state le bimbe, Sara e Ottavia, fresche di studi ed energie ma vecchie di palco, che pur lavorando già a Roma, a questo giro stanno lavorando in Europa con base ad Amsterdam. E ci vengono a vedere e ci hanno dato del gran bel feedback ieri. E ci hanno fatto le foto che vi anticipo.