Avvertenza, questo è un post matritudine e intanto che stiamo lavorando alla visione definitiva del blog in cui se volete sapere i fatti miei ve li dovete cercare nella sezione apposita, per adesso ve lo sparo tel quel in faccia.
“Dai un bacio a mamma intanto che hai ancora sette anni”, fa ieri il maschio alfa mentre cercavamo di portare a letto i figli. Cioè, lo faceva lui perché io ho avuto una giornata tale all’ interno di una settimana tale, che avevo dichiarato al mattino e reiterato la sera che me ne sarei andata a letto, a questo giro per favore farmi dormire e non come ieri sera un certo primogenito insonne mi ha svegliata due volte al primo abbiocco e poi ero feroce, sveglia, stanca e incazzata (poi mi ha risvegliata al mattino presto ed è venuto a infilarsi nel lettone, ma ormai il peggio era passato).
Per fortuna ieri il maschio alfa era malato a casa e allora figlio 2 da scuola lo ha ritirato lui, con la maestra hanno parlato di compleanno e festicciola in classe, e i regalini da distribuire ala classe ci hanno pensato loro. Io stamattina ho dovuto solo mettere tutto in una ciotola e consegnarli. Per fortuna.
Io mi ero impegnata a comprare una tortina per noi quattro stasera e ce la farò, ho un planning oggi che un decimo basta, ma la torta ce la faccio e pure una buonina.
Intanto mi sono ritagliata una mezzoretta a rileggermi i vecchi post di compleanno di Orsetto mio, e per semplificarmi la vita per il prossimo anno li ho pure linkati qui sotto. Buona lettura a tutti, io parte con la Nimbus 2000 che mi preme dietro al coccige.
Lo scorso anno eravamo a questo punto.
Però due anni prima si parlava di caffè a letto, cos’ è poi successo che ci siamo persi? Si, vabbè, i soliti alti e bassi della crescita dei figli.
Questa festa qui me l’ ero scordata, ma adesso che ci ripenso è stata bellissima pure lei: Orso ivnece pare se la ricordi perché l’ ha detto che quest’ anno vuole la festa al TunFun ma la torta da Astaroth. Si tiene il Tun Fun però, e basta (con il lasergame, però).
E l’ ultimo giorno di nido e conseguenti festeggiamenti con ricetta dei minicake, che nel frattempo si decorano e si chiamano cup-cakes? Anche se il post successivo con la ricetta del risotto offre da solo uno spaccato di presente e passato che non ne avevo idea.
Stamattina comunque eravamo un attimo sotto le coperte abbracciati e gli stavo raccontando di quando è nato, 8 anni fa.
“Però io adesso ho praticamente 9 anni vero? Perché ho anche avuto un anno zero”.
(Ecco, questo tipo di visione numerica mi sarebbe tanto servito ieri, che ho fatto la prima prova per il concorso a traduttore a Bruxelles – si, mi sono messa anche a fare questo, non credo di averlo detto prima per scaramanzia – e alla prova logicomatematica una domanda alla fine l’ ho lasciata lì, e meno male che ho fatto lo scientifico e meno male che sabato il maschio alfa ha guardato due delle domande di prova insieme a me e mi ha spiegato il trabocchetto dell’ eccesso di informazioni, che devo ignorare e fare solo il calcolino semplice che richiedono nella domanda).
Insomma, si, ne ha finiti ottto. E sono ottto così importanti, almeno per me che so ben io come ci siamo arrivati, che le tre t ci vogliono tutte.
(Ora che ho fatto il ripasso mi dovrei studiare la congiunzione astrale per cui tutti gli anni, tutti i marzi, come mai succede che il mondo sta per finire e tutte le cose da fare per salvarlo pare le debba fare io? Cavolo, ma che ha marzo che sto sempre affogata?)
Auguri, Orso!
Io sono del tutto d’accordo con lui: io sono già diversi mesi che dico di avere 24 anni, perché sì, porca vacca: io sono nato nell”88, perciò quando a luglio compirò 24 anni vorrà dire che 24 ne avrò gà vissuti! Ao’, voglio sentirmi riconoscere le fatiche e le gioie di questi 24 lunghi anni.
Non è che il mio debole per i bacucchi si sposta dal piano scopereccio a quello introspettivo? = non è che voglio invecchiare?