“Mamma, stasera voglio la pizza”.

Proprio stasera che ho 10 minuti per fargli da mangiare e devo uscire. Benone.
“Quella del supermercato, vero?”
“Siiiii, Orso, mangiamo la pizza”.
“Noooo, io voglio la pasta”.
“Sentite, mettetevi d’accordo che sto guidando”.

“Pizza”, “Pasta”, “Uauuuu”, “Fai sempre quello che vuole lui”.
“Tagliamo la testa al toro, vi faccio a tutti e due la frittata con le patate”.
“A me senza patate”.
“Io voglio la paastaaaauua”.
“Ok, vi fate tutti e due una tazza di cereali e latte e andate a letto”.

Lì si sono messi d’accordo immediatamente per la pasta, fusilli al sugo con dentro una zucchina. Il sugo quello nostro fatto in estate, per fortuna. Poi sono scappata a strafocarmi al thai più buono di Amsterdam, the White Elephant in van Woustraat 3. Le foto le ha fatte Andrea (Gori) perché quelle del mio aiphò al buio non rendono.

La sera dopo si ripropone il problema della zucca comprata la settimana scorsa, che già alla cassa nel metterla in busta mi sono accorta che sul fondo era molliccia, ma che fai, mica te la fai cambiare a questo punto. Zucca che da domenica viene: lavata, svuotata del pezzo molliccio e messa al forno a fuoco basso, con un fondino di acqua ad ammorbidirsi. Bisognava adesso lavorarla.

Ci ho fatto le caccole di zucca, che in questa casa bisogna stare attenti a pronunciare la parola gnocchi, perché questa suscita altre aspettative.

Come procedere:

– Togliere a cucchiaiate i semi dall’interno della zucca, se non lo avete già fatto prima di cuocerla.
– Mettere la zucca lessata, con buccia e tutto (ma senza semi) nel robot con un uovo, sale, pepe e un pizzico di noce moscata e ridurla in purea.
– Aggiungere tanta farina quanta ne serve per ottenere una massa solida ma soffice, che non si appiccichi troppo. A questo punto sa di poco, ma ricordate che ci arriva ancora una tonnellata di parmigiano in fase di condimento.
– Mettere nel frattempo a bollire acqua in un tegame grosso e ampio. Salarla.
– Prepararsi accanto al tegame una schiumarola e uno scolapasta appoggiato a una ciotola o tegame, per raccogliere l’acqua di sgocciolatura. Accanto la zuppiera in cui porterete a tavola le caccole.
– Tenete sottomano burro (a fiocchetti) e parmigiano grattuggiato, o altro formaggio fondente che ci volete aggiungere.
– Con due cucchiaini formate delle caccole e buttatele nell’acqua bollente. In alternativa ho riempito una sacca a poche di quelle usa e getta (grazie Marina, quando le ricompri, che era l’ultima? O le prendo io e te ne passo la metà?).
– A questo punto sarebbe bello potersi fare in santa pace degli gnocchetti che in varie tornate buttate nell’acqua, scolate, buttate la seconda tornata, versate la prima nella ciotola di servizio possibilmente calda, condite il primo strato con burro e parmigiano, scolate la seconda tornata e buttate la terza mentre condite la seconda ecc. (purtroppo sotto leggerete come è andata veramente ma: don’t try it at home).
– Quanto state per finire l’ultima tornata urlate dalla cucina minacce irripetibili per chiunque non sia a tavola manilavato entro 3 minuti, portate a tavola e servite.

Se invece i figli rientrano prima del previsto rischiate che uno decida che l’impasto dalla sacca a poche lo spreme lui e invece di caccole vi ritrovate i vermoni, ma potete sempre spezzarli in 2 o 3 con la schiumarola man mano che cuociono.

L’altro invece si ricorda improvvisamente di aver rinunciato alla pizza il giorno prima e comincia a piangere e voi per evitare ulteriore stress per una sera che siamo tutti a tavola insieme gli date 5 euro, lo mandate al supermercato di fronte a scegliersi una pizza surgelata, accendete il forno per portarlo a temperatura mentre figlio piccolo collaboratore si sta sbafando, una a una, tutta la prima tornata di caccole da condire nella zuppiera, e insomma, alla fine eravamo tutti felici, abbiamo mangiato tante verdure nascoste nelle caccole, chi voleva la pizza ha avuto la pizza e ha persino riportato il resto senza comprarsi il giornalino, cosa che prima di uscire gli era stata severamente proibita da entrambi i genitori, e pure stavolta ce l’abbiamo fatta.

Perché non per dire, ma le caccole secondo me sono più veloci degli gnocchi di patate, si sporca di brutto solo il robottino, e sono tanto, ma tanto buone. Provateci, e fatemi sapere.

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