Come sapete nei Paesi Bassi imperversa il fai-da-te, e se sia così perché gli olandesi di natura sono sparagnini e traffichini e hanno il senso della casa, se sia perché gli artigiani sono pochi e costosi, e infatti abbiamo i polacchi e gli slovacchi che vengono ad aprire ditte di manutenzione, è difficile dirlo, fatto sta che così è e il trapano in mano prima o poi lo dobbiamo prendere tutti.
Vi ho forse raccontato che mio suocero, che di suo è veterinario in pensione, ha sempre fatto tutto a casa, e infatti una volta chiuso l’ambulatorio lo ha trasformato in casetta per gli ospiti facendosi tra le altre cose un bagno bellissimo grazie al suo negozio di sanitari di fiducia che gli ha fatto il progetto e gli dava le dritte. Così poi ha fatto un bagno a noi ex-novo e ristrutturato quello dell’altro figlio e comunque sa fare di tutto.
Inevitabilmente anche maschio alfa e io nel tempo abbiamo imparato a fare le nostre cosine, progettare e costruire mobili, pitturare, tirar su pareti in cartongesso, installare pavimenti flottanti. La prossima che voglio imparare sarà piastrellare. Vero è anche che tutte le grandi catene di fai-da-te da queste parti sono attrezzatissime con video e mini-manuali di istruzione, giornalini di attività creative spiegate passo passo con la lista di materiali ed attrezzi, insomma, ai negozi conviene pure vendere 30 trapani ai privati che uno solo all’impresa.
Oggi quindi condivido tanta scienza con voi per un tutorial passo passo su come iniziare ad usare il trapano. perché anche a voi sarà capitato di voler montare una mensola, un portatende, un quadro e mica possiamo sempre stare ad aspettare l’artigiano, il padre, il suocero, il cugino o l’amante fai-da-te, no? Che l’impulso miglioratorio del nostro spazio vitale va seguito a sentimento et immediater.
Poi vogliamo mettere la soddisfazione di farlo per fatti nostri? Se sbagliamo abbiamo sbagliato noi, se sbaglia un altro ci tocca pure dirgli grazie e incazzarci in silenzio. Proprio dell’affidarsi ad altri per pulizie e manutenzioni di casa scrivo oggi su genitoricrescono, qui vi lascio con delle istruzioni pratiche per principianti.
1) scegli il materiale
Un trapano fa dei buchi ma non tutti i trapani sono uguali e neanche tutti i tentativi riescono col buco. Cercate di capire che tipo di superfice volete forare. Noi avevamo all’ inizio un trapano generico, a cui mettere punte da legno se volevamo forare il legno, punte da vetro o ceramica, che ho comprato in un momento di creatività mal riposta. Alla fine però le prime due case erano prefabbricati con le paretone in cemento e lì ci è toccato comprare un trapano a percussione (klopboor per chi lo voglia comprare qui) e la terza casa ha i muri portanti e anche lì ci vuole la percussione.
Poi il punto è che le punte del trapano, ovvero il buco che faranno, non possono essere più grosse del fisher (o tappo a pressione, come diceva mio padre) e della vite che userai. Quindi ci siamo fatti un set a misura, del 6 mi pare, che va bene per tutte le occasioni nostre e quando serve un buco non occorre cercare, comprare, studiare. Le viti invece dipendono dall’uso, ci vogliono quelle più lunghe quelle più corte, boh.
Poi per le pareti in cartongesso basta il trapano semplice e ci vogliono i tappi appositi. Noi usiamo quelli che una volta infilati si aprono a T dietro il buco per rimanere stabili, altri usano quelli a vite filettante di plastica, che volendo il foro nel cartongesso lo fai anche col cacciavite. Si è vero nei grandi magazzini del fai-da-te trovi qualcuno che ti sa spiegare cosa ti serve, ma se avete un ferramenta tradizionale andate da loro.
Noi abbiamo i fratelli Burger ad Amsterdam Noord che non solo ti spiegano esattamente cosa devi usare una volta illustratogli il dilemma, ma le viti e i tappi necessari te li contano, quindi non devi comprarti tutta la confezione da 30 se devi appendere solo due quadri. Poi sono dei begli omoni e fa sempre piacere vederli. A volte invece mi mandano all’altro negozio gestito dal padre in Meeuwenlaan, che sa ancora più cose ma ha un tale accento da Amsterdammer che capisco una parola su tre e mi fido per incapacità di approfondimenti.
Come vedete questa è la fase che rischia di mandare a monte il progetto, perché tocca studiare il lavoro, pensarci e raccogliere informazioni utili. Fatto però una volta vi ricorderete tutto per i buchi successivi nello stesso tipo di materiale e pace.
2) raduna il necessario
Per necessario si intendono gli attrezzi (matita, livella, trapano, punte, tappi e viti), l’oggetto da fissare al muro, e un assistente munito di aspirapolvere. Eventualmente una prolunga elettrica o ciabatta che vi permetta di avere trapano e aspirapolvere funzionanti vicino a dove farete il buco. Se necessario per buchi alti una scaletta o un piano di appoggio solido.
3) misura due volte, buca una
Le misure vanno prese seriamente e ricontrollate o rischiate di fare 5 buchi per appendere una vite sola. Se più buchi sono in fila controllerete con la livella se non state appendendo le cose storte. Se i buchi sono distanti e la vostra livella è corta, vi procurerete una tavoletta o quello che avete sottomano, di lungo e dritto, per usarla come riga sopra a cui poggerete la livella. Per questo in due si fa meglio, uno regge e l’altro controlla la livella e fa il segno con la matita.
Talvolta occorre fare buchi di profondità precisa (almeno quanto il tappo che ci volete infilare) e per questo i trapani hanno un’asticella misuratrice che va messa a una distanza dalla punta di misura pari alla profondità che volete. In questo modo quando tocca il muro saprete che la profondità è quella.
Un altro punto è: a che altezza mettere i quadri? premesso che ci sono infiniti modi di comporre una parete, se li mettete semplicemente in fila fate in modo che il centro del quadro sia ad altezza occhi della persona in piedi che lo ammira.
4) e adesso: spara
Una volta segnato il buco il trapanista afferra l’arma, munita di punta adeguata ma questo lo avrete già controllato nella fase 1), e si mette in posizione tale da poter spingere a 90 gradi nella parete. Se il buco è molto in alto o molto in basso il rischio è quello di farlo storto. A volte in effetti serve inclinato, ma in genere vi conviene farlo dritto. L’assistente badando di non mettersi troppo di mezzo accende l’aspirapolvere e mentre il trapano gira raccoglie con la bocchetta priva di spazzola la polvere che fuoriesce. A buco fatto ci aspira dentro e poi per terra.
5) rifinire
Se state bucando un materiale che si potrebbe scheggiare spesso consigliano di mettere un pezzo di nastro adesivo sopra al punto che volete bucare. Poi una volta fatto il buco ci infilate il fisher adatto, lo spingete fino a farne combaciare l’orlo con la parete e in modo che non sporga, infilate quello che dovete appendere, girate la vite prima a mano e poi la serrate con il giravite a mano o elettrico (non troppo forte quello elettrico o rischiate di danneggiare la testina e non potrete più svitarlo). Anche qui si raccomanda a monte di procurarsi un giravite della misura e forma delle viti che state usando.
Finite di spolverare i dintorni, appendete quello che dovete appendere, e ammirate.
Enjoy.
Pavimenti flottanti?! Post, ti prego, post! (questo sul trapano è veramente accurato, sei molto metodica!)
semplicemente tavoloni di legno o laminato infilati tra loro, metti un filo di colla all’intersezione ogni tanto, li poggi su quelle piastrellone verdi di fibra che vendono al fai-da-te per attutire i rumori, e pace. Dammi tempo che faccio un tutorial pure su questo, va (li devi mettere? vengo a farti il tutorial a casa). Noi incollando solo ogni tanto quando siamo andati via dalla casa in affitto li abbiamo tolti con molta semplicità, scartavetrato i resti di colla dove serviva e riciclati a casa nuova.
Attenzionissima, rischi di venire sequestrata fino a fine lavori (non a breve però, non c’è posto contemporaneamente per me e i pavimenti flottanti in via d’installazione in questa casa). Grazie per la risposta, attendo con ansia il tutorial!