Spesso nei gruppi per olandesi che vanno in Italia trovo un sacco di post sulle differenze di stile guida. E allora ho pensato di scrivergli un piccolo vademecum per evitare drammi, e lo trovate qui, in olandese, eventualmente anche da distribuire a quegli amici e colleghi che avete convinto a venire in vacanza da noi.

Poi però mi sono detta che vale anche in contrario, ed ecco qui questa miniguida, speculare all’altra, che spero sia utile sia a chi viene in viaggio, che a chi già vive qui e prima o poi decide di scendere dalla bicicletta e salire in macchina.

La prima volta che ho guidato in Olanda mi sembrava tutto talmente facile che nemmeno ci ho fatto caso. Strade lisce e silenziose, rotatorie ovunque, nessuno che strombazza (tranne i cortei di matrimonio turchi e marocchini o i festeggiamenti dopo partite internazionali importanti), uscite autostradali lunghe come piste di decollo. E soprattutto: nessuno che ti lampeggia da dietro per superarti. Mai.

E vogliamo parlare della segnaletica? Negli anni pre-navigatore, e ricordo che il Tom-Tom era un prodotto olandese, mi affidavo alla bibbia del guidatore olandese, lo Shell stratenboek. Un tomo lungo, stretto, spesso, praticamente le dimensioni del mattone standard, che conteneva in ordine alfabetico tutte le strade dei Paesi Bassi, con il riferimento a una delle numerose piantine di città varie del libro. Dovunque andassi, cercavo l’indirizzo, seguivo la segnaletica per arrivare alla città che mi interessava e poi gira a destra, vai a sinistra, quasi sempre arrivavo in perfetto orario. Una cosa che oggi, con i navigatori satellitari, non sempre mi riesce.

Ma avendo fatto anche la guida per le vacanze in bicicletta, la segnaletica funziona anche per quello: oltre ai regolari cartelli indicatori bianchi e rossi sulle piste ciclabili, nelle zone più off road ai bivi si trovano anche gli ANWB-paddestoelen, cioè dei funghetti quadrati in cemento che indicano in tutte le direzioni destinazioni e distanze. Aiutano tutti ma sono pensati per i camminatori. Insomma, i Paesi Bassi sono veramente quel posto in cui non si perde neanche un bambino, anzi, ai bambini a scuola fanno i corsi di educazione stradale e se la cavano meglio degli adulti.

Di tutto questo che una a un certo punto dà per scontato me ne accorsi la volta che andammo in macchina a Maastricht, che all’epoca aveva una segnaletica solo per insider, fatta apposta, secondo me, per tenere gli automobilisti forestieri fuori dal centro. Maschio Alfa guidava, seguiva il Tom Tom e ogni due minuti bestemmiava contro “questo paesetto dimmm*” con segnaletica inadeguata.

Comunque come dice il mio parente, il trasportatore più amato dagli italiani che va in giro per tutta Europa, lui si rilassa tantissimo a guidare nei Paesi Bassi perché: “Non devi pensare. Ci pensa la segnaletica a farlo per te.”

Insomma, con tutta questa facilità uno penserebbe che guidare qui sia una cosa semplice e rilassante, e invece non è vero: mai me ne sono resa così dolorosamente conto come quando Creature One ha iniziato la scuola guida: critiche a ogni metro percorso.

Ecco quindi alcune cose fondamentali da sapere per non sembrare un pericolo pubblico (o un arrogante italiano in vacanza) quando guidiamo per i Paesi Bassi.

  • Le uscite autostradali sono lunghe e comode: non serve “buttarsi” all’ultimo secondo. Qui si scala con calma, si mette la freccia e ci si sposta dolcemente e si fanno passare gli altri, se necessario.
  • Rotatorie = religione locale: dai la precedenza a chi è già dentro e scivola via elegante. Niente clacson, niente accelerazioni aggressive. A Zaandam c’è una rotatoria particolarmente grande e complicata, ci portano tutti gli aspiranti patentati a fare la prova di guida, Creature One è stato bocciato ben due volte proprio su quella, e ci organizza le gite degli amici che vengono a trovarlo per fargliela vedere, che ormai questa rotatoria è entrata nella vulgata famigliare.
  • Clacson vietato: usarlo è considerato maleducato e aggressivo. Lo si usa solo in emergenza seria (in quel caso cerca il più vicino rifugio antiatomico). E comunque è il mezzo più rapido per far incazzare gli olandesi. Anni fa fu illuminante quello che mi disse un povero automobilista (che oltretutto aveva ragione lui.) Stavo facendo la guida per vacanze in bici di un CRAL italiano, un gruppo di adolescenti nostrani ficcati in bici per le strade del Noord Holland, che su una strada di campagna tranquillissima si allargarono per tutta l’ampiezza e stavano talmente chiacchierando tra di loro da non accorgersi nemmeno di aver costretto una macchina che veniva in senso contrario a fermarsi, anzi, a momenti gli salivano sopra per continuare a pedalare in discesa. E mentre io da un lato gli urlavo di fermarsi e stare attenti e guardare davanti, e dall’altro mi scusavo profusamente col guidatore, questo mi fece: “Sa, non ho osato suonargli che delle volte rischi che la gente ti meni.” Ecco, tenete presente che potrebbero menarvi, o quantomeno la vox populi questo dice.
  • Niente lampeggi in corsia di sorpasso: se resti dietro qualcuno e inizi a “fare pressione”, rischi di creare disagio e irritazione. Cioè lo abbiamo appena detto che questo è un posto rilassante in cui guidare, e me li volete stressare inutilmente, i poveri automobilisti olandesi, che poi stigmatizzate tutto il nostro popolo, se avete la targa italiana? Non è bello, su.
  • Rispetta le distanze, SEMPRE: guidare attaccato è percepito come intimidatorio.
  • Non fare il furbo, non conviene: se 500 metri prima di una strettoia cominciano a metterti i segnali tu educatamente cacci la freccia e ti prepari al rientro, una macchina passa e una rientra. Invece se pretendi di arrivare fino in fondo alla strettoia mentre gli altri di fianco vanno piano per consentire il rientro, ecco, diventi molto antipatico e se la gente può lì si che si mettono a guidare attaccati cercando di non farti passare.
  • Fare il pieno: tutte le pompe sono self-service, spesso anche con pagamento automatico con bancomat e carta di credito. Ci sono varie app per trovare il distributore più economico vicino a te. A Venlo e nell’est del Paese i prezzi sono più bassi che a ovest, dove ci sono le grandi città.
  • Parcheggiare: in quasi tutte le città il parcheggio si paga o tramite varie app o alle macchinette che ormai non accettano quasi più contanti, quindi preparati le carte. Paga per il periodo che pensi di restare e attento a non sforare. In alcune zone commerciali il costo del parcheggio è basso, ma anche limitato nel tempo. In alternativa ci sono i Parkeergarage dove prendi un biglietto all’ingresso e paghi all’uscita, e spesso, se prenoti in anticipo, paghi meno se resti tutta la giornata. Per esempio se pensi di visitare Rotterdam consiglio il parcheggio del Markthal che è molto centrale, ma ricorda di prenotarlo in anticipo per avere la tariffa ridotta. In genere per visitate le grandi città conviene cercare un P+R un po’ ai margini perché il costo del parcheggio + biglietto tram o autobus per andare in città è molto più conveniente.
  • Attento ai limiti di velocità, spesso cambiano ogni due per tre sulla stessa strada: ti ho preparato questo schemino pratico: in alcune zone delle tangenziali di Amsterdam, Rotterdam e altre città c’è un limite di 80 kmh per questioni di rumore e disturbo a chi ci abita vicino.

Limiti di velocità: Italia vs Paesi Bassi

Tipo di strada🇮🇹 Italia🇳🇱 Paesi Bassi
Strade urbane50 km/h (70 km/h se segnalato)50 km/h (30 km/h in molte zone residenziali)
Strade extraurbane secondarie90 km/h80 km/h
Strade extraurbane principali110 km/h (90 km/h in caso di pioggia)N/A
Autostrade130 km/h (110 km/h con pioggia/neve; possibilità di 150 km/h su tratti specifici)100 km/h dalle 6:00 alle 19:00; 130 km/h dalle 19:00 alle 6:00

Riassumendo

Infrastruttura stradale

AspettoItaliaPaesi Bassi
Corsie di uscitaSpesso più corte e improvvise, richiedono attenzione.In genere più lunghe e segnalate in anticipo.
Segnaletica orizzontaleA volte poco visibile o usurata.Molto chiara e ben mantenuta.
Cartelli stradaliPossono essere affollati o meno standardizzati in alcune zone.Molto standardizzati e intuitivi.
RotatorieMeno diffuse, ma in crescita.Estremamente comuni e spesso con precedenza ai ciclisti.
Autostrade (Autostrade vs Snelwegen)A pagamento (pedaggio o Telepass).Gratuite.
Strade secondariePossono essere strette e con visibilità ridotta.In genere ben pianificate, anche in campagna.

Stile di guida

AspettoItaliaPaesi Bassi
Stile di guidaPiù aggressivo, meno tollerante agli errori.Più calmo e regolato.
Uso del clacsonComune, anche come “avvertimento”.Raro e considerato maleducato.
SorpassiPiù frequenti anche in situazioni limite.Più regolamentati e rispettati. Sorpassa, rientra e stattene nella corsia più a destra che puoi, ma segui anche lo scorrimento e come guidano gli altri.
Cambio corsiaSpesso fatto all’ultimo momento.Più pianificato e segnalato.
SemaforiA volte “ignorati” in certe zone.Rigorosamente rispettati.

Interazione con utenti deboli (pedoni, ciclisti)

AspettoItaliaPaesi Bassi
CiclistiMeno spazio dedicato, meno attenzione in città.Molto rispettati, infrastruttura eccellente. Se li metti sotto è sempre colpa dell’automobilista.
PedoniLe strisce non sempre garantiscono precedenza effettiva.I pedoni hanno quasi sempre la precedenza e viene rispettata.

Sicurezza e regole

AspettoItaliaPaesi Bassi
Limiti di velocitàPiù alti: autostrade 130 km/h (ma spesso 110 o 90 per lavori).Autostrade 100 km/h di giorno, 120–130 di notte.
Controlli automaticiTutor e autovelox, spesso segnalati.Molti autovelox fissi e mobili, severi.
Alcol al volanteLimite 0.5 g/l.Limite 0.5 g/l (0.2 per neopatentati).
Uso delle luciLuci anabbaglianti obbligatorie in galleria.Luci sempre raccomandate in condizioni meteo avverse.

Insomma, cambiare Paese vuol dire anche cambiare codice, non solo quello della strada, ma anche quello culturale.

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