Sleeping Pugsley

Prima timidamente, con un paio di workshop del sabato, ho ricominciato a cantare, e mi sono messa a farlo con Kim Sutherland, una ragazza deliziosa, siamo quasi coetanee ma lei nasce in una famiglia di cantanti e ha passato la vita a lavorare sulla voce, io ci rientro a tratti nel lavoro vocale, e poi mi distraggo con dell’ altro. Diciamo che l’ ultima volta che ho fatto qualcosa in pubblico era inizio 2004 e io ero incintissima di Orso, che ti vuoi cantare, ce l’ avevo tutto contro il diaframma che si divincolava e calciava, quando non cantavo.

Poi ad agosto, prima che rientrassi dalle vacanze, Kim manda su Facebook l’ annuncio di questo coro del mercoledì sera, otto settimane e concerto per gli ospiti di una casa di riposo, che noi nel sociale non ci facciamo mancare nulla. Questa delle case di riposo che mettono a disposizione di cori, ensemble e artistoidi vari il teatro interno si usa molto ad Amsterdam e spesso, sempre da loro, è possibile affittare a prezzi amichevoli una saletta per le prove.

Insomma, mi iscrivo al volo e adesso il mercoledì canto due ore in una classetta molto brava e convinta e mi fa un gran bene. Kim continua a dire che ho una bellissima voce e di non dar retta a chi mi dice di lasciar perdere, io non sono assolutamente in grado di sentirmi o valutarmi, ma mi piace moltissimo lavorare con lei, in uno studio accogliente in Tussen de Bogen. Con il the, i biscottini e Puglsey che ronfa nel suo centino.

Solo che le ultime due settimane ho corso tanto che ero esausta. Mercoledì scorso mi sono ricordata alle 20 che alle 19.30 cominciava la lezione ed ero già stramazzata a letto. Ieri ero in fiera. Allora ho recuperato oggi con un’ oretta in un altro gruppo e mi sono portata dietro Ennio che avevo appena recuperato da un amico. La mia segreta speranza è che vedendo che anche i grandi hanno un coro, magari con il repertorio più interessante del coro dei bambini, che ne so, gli torna voglia di cantare. A me piacerebbe moltissimo fare lezione con uno di loro, la cosa vale anche per Orso (entrambi in un gruppo di adulti no, o è un disastro). Se avessi i soldi prenderei volentieri lezioni private tutti e tre. O quattro.

Insomma, adesso abbiamo imparato le due voci di Santa Lucia, lui si è ingozzato di biscotti e poi si è stufato (ovviamente, ha passato il pomeriggio a dar calci a un pallone).

A un certo punto ci mettono in mano il testo di Lady Madonna. Ah, già, il titolo di quella canzone famosa. Cantiamo la parte dei mezzo. Io ho il difettaccio che se non ho lo spartito non riesco assolutamente a ricordarmi una canzone che non conosco alla prima botta e neanche alla seconda, sono sempre incerta. E questa non la conoscevo, non mi diceva niente. Poi agli uomini dà la melodia più bassa. E poi mi fa:

“Barbara, il soprano fallo tu” e me lo accenna al piano.

E improvvisamente mi sono ricordata che io la melodia del soprano di Lady Madonna me la ricordo benissimo. Era il motivetto di un mio videogioco preferito quando ero ragazzina. ora mi ci vorrebbe TopGun per ricordarmi che videogame era.

Poi che mi dicevano che a stare in sala giochi perdevo tempo e soldi. Tutto torna utile e del videogame, come del maiale, non si butta via niente. Allora forse Ennio e orso non hanno tutti i torti se rifiutano di andare al coro per passare i pomeriggi con le musichette di MineCraft. (Sul mio cadavere, che glielo compro. Questa settimana, anzi, li ho messi a dieta da computer).

 

2 comments

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.