“Orso amoredellamamma, vai da papà e fatti dare la pinzatrice, digli che mi serve per la lasagna. Se ti guarda strano non ti preoccupare, digli che è proprio così”.
“Ma peeerchée devo fare tutto io, io non sono il capo oggi”.
“Sei tu che hai scoperto che ti piace la lasagna e io la sto facendo per te”.
Eccheccavolo. Ma che ‘tte fà’na pooora maaaamma, come si lamentava mia zia Vittoria?
Se il suo secondogenito i piaceri della lasagna li scopre a casa dell’amichetta TEDESCA? (“Ne ha mangiato due porzioni intere” mi informa la madre senza scomporsi, che tanto si sa che i bambini italiani vengono su a pane e lasagna, no? Eccetto che i miei figli si sono sempre rifiutati di mangiare roba sospetta dalla forma non definita e con tanti pezzettini di robe diverse.
E che deve fare la povera mamma italiana in preda a delirio lasagnesco se lei, delle 30 scatole di attrezzi cucina post-trasloco che prima o poi andranno affrontati stamane ne ha aperte solo due e in nessuno c’era una teglia da lasagna?
Improvvisa. Si attacca alla pinzatrice.
(C’erano in una delle due scatole due forme per il turbante, che sarebbe il ciambellone ad onde: una di metallo e l’altra arancione in silicone. Devo precisare che io un turbante in vita mia ancora non l’ho mai fatto?)
Si diceva però della lasagna e della pinzatrice. Si procede così, prendi una teglia in dotazione al forno e ci stendi sopra un pezzo doppio di carta da forno. Poi ci fai sopra la lasagna con il ragù al macinato di soja vegetariano che basta metterci tanto trito di odori nessuno si accorge della differenza, le mozzarelle light che quelle avevano al supermercato e il grattugiato di parmigiano, quello almeno bollinato e si spera autentico.
Poi pieghi la carta da forno agli angoli, fermi gli angoli con la pinzatrice e fai un pacchetto rettangolare, un po’ chiuso, inforni a 180 gradi per 30 minuti e appena esce, vi faremo sapere.
Tocca improvvisare ed io improvvisai.
E con questo inauguro la serie del manuale della casalinga pigra, che dalle mie parti sta semplicemente per la casalinga che cerca scorciatoie inusuali per accorciare i tempi tecnici della casalinghitudine grazie al pensiero laterale, ma tanto laterale che mi è andato alla deriva.
PS: la lasagna poi è venuta buonissima, ci siamo contesi l’ultimo terzo poi diviso fraternamente, poi comunque lasciato lì dalle belve, perché come dice Orso:
“Io ho un corpicino piccolo e adesso è pieno, voi non ce la fate a vedere quanto è pieno” e sporge la pancia, per poi elaborare:
“Però dopo che ho fatto la cacca non è più pieno e posso mangiare di nuovo”.
Fatto è che eravamo pieni anche noi e il Ben & Jerry’s di dessert incombeva. Che il bello della casalinga sciroccata è che non ha bisogno di star lì a seguire schemi. Primo e gelato, che vuoi di più come pranzo domenicale?Pubblicato da Mammamsterdam a 14:57
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