Progettazione di un robot, con Capsela

Questa settimana abbiamo le vacanze del croco che ci danno tutti gli anni a metà febbraio. A me piace moltissimo questo sistema di suddividere le vacanze scolastiche in modo che nelle 6 settimane estive i bambini non fanno a tempo a dimenticarsi tutto (e non ci devono ossessionare con i compiti per le vacanze) e poi ogni mese e mezzo circa gli danno una pausa di respiro. Che a mio avviso, specialmente se guardo i miei figli e i loro amichetti, ci serve tutta per tirare il fiato.

Per i genitori che lavorano inizia quindi o il periodo dei grandi accordi tra amichetti, io reggo i tuoi e tu reggi i miei, o quello delle visite a nonni e cuginetti altrove, o quello della vacanza sulla neve o al caldo, chi può. Oppure quello della pausa di riflessione e sana casalinghitudine.

Martedi pomeriggio è arrivato l’ amichetto Tom Waits che mi ha tirata scema e li ho minacciati di non farli più dormire insieme se non la piantano di far casino. perché, siamo giunti alla conclusione, Tom Waits è un bambino che ha anche delle buone qualità, un gran bisogno di paletti che non gli dà nessuno. mi dispiace perché è il classico bambino che la scuola e la società hanno già dato per perso e lui in qualche modo lo sa, e allora provoca e rompe. Però poi di suo, di fondo, ha una grande stronzaggine e siccome non è figlio mio a me non interessa capire se è innata o indotta, cerco solo di dare a mio figlio il suo diritto all’ amichetto stronzo, avvertendolo e cercando di attenuare i danni.

Quindi pomeriggio di visite e lavoretti tra femmine con Giulia e sua figlia, e Giorgia, una lettrice del blog che sta spesso ad Amsterdam e che è venuta a trovarmi per due chiacchiere (e mi ha portato il suo radicchio rosso autoimportato, yummie).

Orso abbiamo cercato di tenerlo con noi in cucina per evitare eccessivi drammi esistenziali, ai maschi feroci abbiamo fatto distruggere il secondo piano pur di non vederli né sentirli per quel paio d’ ore e noi ci siamo date al feltro e alla meccanica. e all’ impasto per la pizza che ho poi fatto mercoledì.

Per tre mattine i bambini sono andati al corso di streetdance – trascinandoli e svegliandoli ecc., ma gli piaceva – e solo all’ esibizione dell’ ultimo giorno ho capito che c’ era anche Bettina, una mia amica e collega venezuelana, con suo figlio e ho conosciuto la sua amica Graciela con il suo.

Inutile, il corso era suddiviso tra femmine bionde e maschi con i capelli neri ricci. all’ esibizione finale con mio figlio, quello biondo, che risaltava come un neon, mentre tutti i ragazzini erano morbidi, sciolti e con l’ anca rilassata, il mio lo vedevi che pensava: adesso faccio la mossa così e adesso quella colà, l’ approccio scientifico al ballo, per fortuna che ogni tanto se ne scordava e ballava sul serio anche lui, ma in genere arrivava sempre quel mezzo secondo più tardi (io a danza, uguale). Mi è solo venuto da dire: mi hijo, el gringo.

Poi ci siamo liberati di Tom Waits, nel frattempo era arrivata Z, il grande amore di Orso che era felicissimo, anche se come tutti i bambini piccoli che arrivano a casa nostra anche Z preferisce giocare e dormire con Ennio. Ieri mi ha chiesto se poteva dormire con me e abbiamo trovato compromessi vari, mentre il capo era a un concerto.

Comunque la pizza è venuta bene, nessuno tranne Orso si è risvegliato nel letto in cui si è addormentato e per colazione Z mi ha chiesto di fare i pannenkoek. Che solo perché mi piace da matti questa bambina e i suoi, e non perché Orso ne è fedelmente innamorato da un paio d’ anni, li faccio. Che le vacanze servono al corpo, allo stomaco, al cuore e allo spirito.

Feltritudini

6 comments

  1. Scusa l’ignoranza, che vuol dire fare feltri? (e comunque bella questa casalinghitudine! Quanto alla danza ho rivisto dei super-otto dove ballavo presumo come tuo figlio, un pezzo di legno sempre con quel mezzo secondo di ritardo!)
    Ciao e complimenti per il blog (ti seguo dall’altro)!

  2. Il diritto all’amichetto stronzo dovrebbe essere inserito fra i Diritti dell’Infanzia. Una domanda scema: tuo papa’ voleva il terzo figlio quando tu avevi 16 anni? Effettivamente mia mamma si è decisa per mia sorella quando io ne avevo 14 – e poi come è andata a finire? 😎

    1. Entrambi i miei hanno avuto the third child itch da quando io avevo 10-12 anni mi sa, e mio padre ha comunque sempre detto che gliene sarebbero piaciuti 4 per compensare la sua infanzia di orfano mi sa. Ma mamma dice che era lei proprio con la tipica fame da: voglio fare un figlio ADESSO, che pare ti venga a volte un po’ prima della menopausa, tipo last call. Poi appunto un po’ si sono fatti spaventare che all’ epoca dicevano che fare un figlio a 38 anni rischiavi nascesse un infelice, insomma, è morta l`^(come me, peraltro)

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