Cos’è il Comites e perché conta davvero

I Com.It.Es (Comitati degli Italiani all’Estero) sono organi rappresentativi eletti direttamente dai cittadini italiani residenti all’estero. Istituiti con la legge 286/2003, hanno il compito di rappresentare le esigenze delle comunità italiane presso le autorità consolari, promuovendo iniziative in ambito sociale, culturale, scolastico e assistenziale. In pratica, il Comites è un ponte tra le istituzioni italiane e la comunità residente all’estero: un osservatorio civico, uno strumento di dialogo e partecipazione. Non ha poteri esecutivi, ma può influenzare decisioni e priorità, soprattutto quando è attivo, competente e ben radicato nella realtà locale e qualora le istituzioni diplomatico-consolari lo vedano come un valore aggiunto al proprio compito e non come una spina nel fianco. E dal confronto con colleghi dei Comites in tutto il mondo negli anni ho constatato come questo ultimo aspetto si declini in modalità diverse in luoghi diversi. Per questo, anche se poco conosciuto, il Comites è un’opportunità preziosa: per far sentire la voce di chi vive fuori dall’Italia e per costruire comunità più forti e consapevoli.

I consiglieri del Comites sono eletti a titolo volontario, non percepiscono compensi e devono attenersi a quanto previsto dalla normativa di riferimento, che purtroppo in alcuni punti risulta vaga o poco chiara.

Il 1° settembre 2023, ho rassegnato le mie dimissioni da Presidente del Comites Olanda, consapevole dell’impossibilità di proseguire efficacemente il mio mandato nelle condizioni venutesi a creare.

Dal momento della mia elezione, il Comites ha dovuto affrontare tensioni continue, con una serie di attacchi personali provenienti da alcuni membri delle altre liste concorrenti. Queste tensioni sono culminate in due distinte ondate di dimissioni di massa, che hanno paralizzato a lungo l’attività dell’organo, ponendolo in un limbo amministrativo in cui non era chiaro se e come potesse ancora operare.

Con la mia scelta di dimettermi speravo che subentrassero persone più esperte o più gradite all’ambiente istituzionale, e che potessero — con maggior consenso — cercare di salvaguardare l’operatività di questo importante organo di rappresentanza per gli italiani all’estero.

Purtroppo, così non è stato. Il 15 gennaio 2024, attraverso il Decreto Consolare n. 4/2024 firmato dall’Ambasciatore Giorgio Novello, è stata decretata la chiusura del Comites Olanda. Adesso, con la giusta distanza, sono pronta a un breve consuntivo di cosa ho capito da questa esperienza.

Fin dall’inizio, questo Comites ha attraversato fasi estremamente complesse, ma nonostante tutto, continuo a credere che il Comites sia uno strumento fondamentale. Un’opportunità preziosa per dare voce reale alle esigenze delle comunità italiane residenti all’estero. Uno strumento che in questo momento non abbiamo, e la differenza si vede.

Ecco perché voglio condividere con voi alcune riflessioni su cosa rappresenta davvero il Comites, su come può funzionare meglio, e su come chiunque abbia a cuore la comunità possa — e debba — cominciare a prepararsi fin da ora per costruire un’alternativa forte e autentica. Forse qualcuno penserà che, viste le difficoltà, i limiti normativi, le polemiche e i disastri recenti, non valga più la pena impegnarsi, però io la penso in modo diverso.

Nonostante tutto — nonostante l’amarezza, gli errori, e la fatica di questi anni — resto convinta che il Comites sia l’unico strumento autenticamente a disposizione delle comunità italiane per far sentire la propria voce.
Una voce libera, scomoda, necessaria.

Non è un seggio d’onore, né un trampolino per ambizioni personali. Per me sicuramente non lo è stato.

È, se lo si vuole, una presenza vigile che riporta le esigenze reali degli italiani all’estero, che chiede trasparenza, che lotta per migliori servizi consolari, che raccoglie e dà eco alle lamentele e alle speranze di chi vive lontano dall’Italia ma non intende esserne dimenticato. Senza un Comites attivo, la comunicazione fra cittadini e istituzioni si riduce a formalità, a dati statistici, a rapporti filtrati.
Con un Comites attivo, la comunità respira, chiede, propone, pretende.

È facile lasciarlo morire.
Basta non presentare liste, non coinvolgere le persone, lasciare il campo ai soliti gruppi organizzati che, per inerzia o interesse, riempiono le caselle senza spirito critico né progetto. Per questo rivolgo un invito concreto e urgente, visto che le prossime elezioni per il rinnovo dei Comites sono previste entro la fine del 2026. Tuttavia, la data esatta sarà stabilita dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e comunicata attraverso i canali ufficiali. Ti consiglio di monitorare il sito del tuo consolato di riferimento o quello della Farnesina per aggiornamenti ufficiali. Ma appunto posso dire per esperienza che questo è il momento di pensarci.


Cominciate ora.

Parlate con chi conoscete.
Costruite liste di cittadini liberi, motivati, non “reclutati” all’ultimo minuto.
Formate piccoli gruppi coesi, che abbiano un’idea di comunità e non solo un’etichetta elettorale.

Io non mi ricandiderò, il mio compito in prima linea si è concluso. Ma sono fin da ora a disposizione di chiunque voglia prepararsi, imparare, strutturare una lista che sappia rappresentare davvero gli italiani dei Paesi Bassi. Metterò volentieri la mia esperienza al servizio di un progetto che guardi avanti, con la consapevolezza di chi ha visto da vicino quanto difficile, sporco e faticoso possa essere difendere uno spazio di libertà, ma anche quanto sia giusto provarci.

Non lasciamo che l’unico strumento che abbiamo diventi l’ennesimo ingranaggio spento di un sistema che si dimentica di noi.

Facciamolo vivere. Facciamolo meglio.

Approfondimento

Per chi volesse conoscere più da vicino il contesto e le difficoltà che hanno caratterizzato il Comites Olanda durante il mio mandato, vi invito a leggere un mio post scritto nell’agosto 2023, in piena fase di crisi istituzionale.

In quel momento, era importante per me, e per i consiglieri ancora attivi, mantenere trasparenza, rispetto per le istituzioni e impegno verso la comunità, pur nelle difficoltà.

Trovate il racconto dettagliato qui:

Sul concetto di leadership e il Comites di Schroedinger

(Nota: il post è rimasto volutamente invariato, per testimoniare in modo fedele la situazione dell’epoca.)

Se non mi conosci e sei capitato o capitata qui per caso, magari alla ricerca di informazioni sul Comites, in breve posso dirti che sono Barbara Summa, italiana nei Paesi Bassi dal 1994, blogger, interprete e agente interculturale. Racconto come costruire ponti tra lingue, culture e comunità. Credo che partecipare attivamente alla vita della comunità italiana all’estero sia un dovere civile e un’opportunità personale di crescita.

Se vuoi rimanere al corrente di quello che avverrà intorno alle prossime elezioni del Comites continua pure a seguire questo blog.

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