Dopo 3 anni torno in un posto meraviglioso tenuto (benissimo) da una persona ancora più meravigliosa e non solo ci sentiamo come a casa, ma siamo finalmente in grado di godercelo.
Ci eravamo approdati 3 anni fa io e los belvos, dopo le vacanze in famiglia con maschio alfa ripartito per lidi lavorativi. L’anno che io sarei rimasta in Italia per completare La riposta del cavolo, l’ anno che a un certo punto figlio 2 implorava che ricominciasse la scuola (figlio 2 è uno che quando non va a scuola patisce il fatto che non sta imparando nulla, perché, come ha detto quest’ anno alla maestra mentre si sceglieva il posto nella nuova classe del prossimo anno “io devo lavorare”) e figlio 1 aveva scoperto le crisi preadolescenziali.
Cioè, figlio 1 quell’ estate lì, che ci serviva tutta per riprendere le forze, eravamo esausti ed esauriti e per fortuna non sapevamo ancora che era solo l’inizio di tre anni faticosissimi, aveva deciso di fare l’adolescente incazzato col mondo anche se aveva appena 10 anni.
In quel soggiorno nella Valle Roveto di 3 anni fa avevo conosciuto persone carine, ma anche molto giudicanti su tutto quello che stavo facendo di sbagliato, ai loro occhi, con i figli. Tranne Bianca, Bianca consiglia, racconta, sostiene e lotta per te, semmai, ma non giudica. E sappiamo che i consigli ben intenzionati sono i peggiori, quando sei stanca e non vedi l’ora anche tu di tornare a casa e che cominci la scuola che almeno 8 ore al giorno su 24 i tuoi figli adorati sono lontani dagli occhi, lontani dal cuore e un minimo di fiato lo ritrovi.
Ecco, tre anni dopo posso solo dire: crescono, è vero che crescono. Non solo perché in tre mesi cambiano 2 misure di scarpe e figlio 2 è alto quasi come il fratello.
“Ma sono gemelli?”, mi hanno chiesto.
È che quello che nelle previsioni sarebbe stato un faticoso soggiorno di 5 settimane sola con loro 24 ore su 24, senza neanche mia madre per tenermeli un paio d’ ore o un paio di giorni perché io possa fare le mie cose, si sta rivelando un prezioso momento insieme, in cui ci amiamo, cresciamo e semplicemente ci godiamo la compagnia reciproca.
E tornare qui, nonostante le lagne lagnose ogni volta che cerco di caricarli in macchina dicendo: andiamo, e loro: ma nooooh, ma perchèeeeeh, ma doveeeeh, dobbiamo fare sempre quello che vuoi tuuuh, e poi al momento di ripartire: ma nooooh, ma perchèeeeeh, ma doveeeeh, dobbiamo fare sempre quello che vuoi tuuuh, e ce n’è sempre uno che si perde le scarpe (e non occorre che vi dica quale, vero?), dicevo, tornare qui è stato anche per loro un rientro a casa.
Non solo grazie a Bianca, ma anche la piscina (“secondo me questo è un hotel almeno a tre stelle, c’è la piscina, c’è Internet, i letti sono morbidi, non è che si dovrebbe far pagare di più?”), le papere, i gatti (“Abbiamo quasi addomesticato mamma gatta, si è fatta accarezzare”), i gattini (I gattino scappano, ma ci stiamo lavorando”), i cani, i rondinotti (“Ma lo sai che papà rondine deve stare sul cavo sotto la pioggia perché stanno tutti nel nido e per lui non c’è posto?”).
Poi certo, vuoi andare a Sora a fare la spesa e fargli vedere le cartiere e la cascata sul Liri, e la valle che si apre in una pianura, e passare per Balsorano dove ci sono ancora tutti i ruderi del terremoto del ’13, che qui è venuto tutto giù, tranne casa di Bianca, che suo padre comprò apposta perché non era caduta e si disse che se aveva retto sicuramente era un buon investimento, e poche altre. E si riaccendono le lagne, calmate solo grazie a una visita vicino ai ruderi di santa Brigida e una canona con cui correre e giocare ed annusarsi, e mi rendo conto della benedizione di questa splendida estate, con loro più grandi e ragionevoli e godibili, con tutte le nostre chiacchiere e i discorsi sull’amore e sul mondo, con questo stare appiccicati 24 ore al giorno e dormire insieme nel lettone perché quello c’ è, e anche se io mi sveglio presto e mi addormento tardi e mi riprendo col pisolino del pomeriggio DA SOLA, ecco, io mi dico che sono la persona più fortunata del mondo a potermi godere questi figli, in questa età meravigliosa, ancora tutti miei e bambini e già sul punto di diventare del mondo, e capisco che tutta la stanchezza accumulata finora è stata la cosa migliore che potessi ricevere.
… eccome crescono… e io sto facendo uno sforzo sovrumano per cercare di godermi i probabilmente ultimi momenti insieme come famiglia, obbligandoli tutti a partecipare, spesso controvoglia…
Ti capisco.
Moky poi tu ne hai un sacco, ma non ti preoccupare e non obbligare, se vi volete bene e vi godete la compagnia reciproca vedrai che i momenti insieme come famiglia saranno ricercatissimi per tutta la vita
Quant’ è bello questo post! Dai che vuol dire che hai seminato bene! 😉
Grazie 🙂