Questa foto è tratta da uno spettacolo di Emilia Taurisano, giocoliera e attrice, http://emiliatau.blogspot.com/

La mia amica Carla Regina ha postato stamattina questa poesia, così bella e forte nella sua semplicità, che la traduzione mi è venuta fuori da sé. Non sarà perfetta, ma in questa giornata grigia e umida, serve per scaldarsi.

Prospettiva

Perché tutte le cose hanno un nome,
chiese la bimba al maestro.
Ci fu un attimo di silenzio –
e lui rispose: Che bellissima domanda!

Il tuo nome te l’ hanno dato i tuoi genitori.
Siccome hai un nome, posso chiamarti.
E se ti chiamo, tu puoi venire da me.
E se tu vieni, io posso abbracciarti.
E se ti abbraccio, posso lasciarti andare.

Wibe Veenbaas

(Mi piace questa cosa del “se…”, perché in realtà tocca pensarci. Als in olandese significa se, ma anche quando. I miei figli in italiano ancora se lo confondono. Il fatto è che tutto quello che racconta la poesia vuole arrivare al lasciar andare, non per indifferenza, ma per scelta, per rispetto, perché ormai siamo già stati tanto vicini, ma liberamente, non ci possediamo. E allora il dubitativo ci sta meglio secondo me. Ma potrei sbagliarmi. Voi cosa ci vedete?)

Perspectief

Waarom hebben alle dingen een naam,
vroeg het meisje aan de meester.
Het was even stil –
en hij antwoordde: Wat een mooie vraag!

Je naam heb je van je ouders gekregen.
Omdat je een naam hebt, kan ik je roepen.
En als ik je roep, kun je bij me komen.
En als je komt, kan ik je vasthouden.
En als ik je vastpak, kan ik je loslaten.

gedicht: Wibe Veenbaas

3 comments

  1. Sottoscrivo in pieno la tua lettura e quindi la tua scelta. Il “se” conferisce alla poesia quel respiro di libertà che l’autore di un simile componimento di sicuro vuole comunicare.
    Della serie: se dico “se …” prendo in considerazione una possibilità, e di conseguenza anche la possibilità opposta, che quel qualcosa non succeda. Tutto legato ad un singolo momento. Credo che tutto questo sia nell’originale.

  2. Poi manco a farlo apposta due ore dopo sono andata a scuola di figlio 2 per leggere ai bambini, come cerco di fare tutti i lunedì, e stavo per leggergli questa ma ho lasciato perdere, troppo poco tempo, poca pazienza poca testa. Poi mentre sono tornata a riprendermi il figlio alla fine, una delle bimbe nel corridoio è venuta e mi ha abbracciata forte, che ero quasi imbarazzata. Ecco.

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