La cena abruzzese a Bruxelles è andata benissimo e tutti mi hanno chiesto la ricetta della zuppetta di ceci di Navelli e taccozze profumata allo zafferano.
Eccovela quindi.
Ingredienti per 4 persone:
1 tazza di ceci secchi, messi in ammollo il giorno prima
1 spicchio d’aglio
1 rametto di rosmarino
1 cm di peperoncino fresco per chi lo ama piccante
2 cucchiai di olio di oliva
2 uova
farina 00 quanto basta a impastarsi con le 2 uova
sale quanto ve ne piace
1 bustina di zafferano purissimo dell’Aquila
Il bello dei ceci di Navelli è che a mio avviso hanno bisogno di meno ammollo degli altri. In genere li metto in un pentolone di acqua bollente e li metto subito a cuocere con uno spicchio d’aglio e il rosmarino e in 2-3 ore sono pronti, aggiungendo sale verso la fine. Questa la versione rapida.
Questa volta però ho proceduto diversamente, ho messo i ceci a bagno la sera prima (poco più di un chilo e mezzo per 50 persone) e il giorno dopo ho tritato finemente aglio e rosmarino e poco peperoncino fresco e l’ho messo a soffriggere nell’olio intanto che scolavo i ceci senza buttarne via l’acqua. Ho messo i ceci bagnati e sgocciolati nel soffritto e per qualche minuto li ho fatti insaporire, ho aggiunto l’acqua e li ho lasciati lessare fino a che non si sono ammorbiditi (e mi è toccato farlo a rate perché con tutte le iscrizioni alla cena dell’ultimo minuto sono andata, venuta, ho rifatto la spesa, mi sono scordata qualcosa, ho dovuto fare il pane, eccetera. Quindi quando uscivo spegnevo, poi tornavo e riaccendevo).
Alla fine ho salato e mi sono portata il pentolone a Bruxelles.
Lì quel sant’uomo di Andrea Sossi con il suo sous-chef preferito Daniele Morganti che all’ultimo momento ho costretto pregato di accompagnarmi per aiutare, invece di mandarmi al diavolo ha impastato uova e farina, ha tirato una sfoglia spessa che noi sotto il Gran Sasso siamo gente rustica di montagna e ci piacciono le cose solide sotto i denti, l’ha tagliata in losanghe di circa 1-1,5 cm. di lato, ha riportato a bollore i ceci, ci ha buttato la pasta facendola cuocere quel paio di minuti necessari a farla salire a galla, ha insaporito tutto con lo zafferano e noi ce la siamo mangiata con enorme soddisfazione.
La ricetta degli spaghetti alla chitarra invece ve la scrivo un’altra volta. Ma vi lascio con un paio di bellissime foto di Massimiliano Virgilio che ha immortalato i lavori, così vi fate un’ idea.
Un grazie enorme all’ associazione La vita è belga per aver organizzato la serata e a tutti i soci per l’affetto e la pazienza con cui hanno ascoltato le mie storie da transumante doppia: per diritto di nascita con le pecore, che noi del tratturo ci portiamo dietro anche quando viviamo altrove, e di emigrata, condizione che condividevo con la maggior parte dei presenti. Perché noi transumanti ci capiamo tra di noi.
Fantastica questa pasta e ceci.Non la mangiavo da anni e mi sono commossa.Grazie Barbara per avercela fatta assaggiare ma anche per avere portato l’olio, i ceci e lo zafferano abruzzesi a Bxl.I prodotti di qualità italiani sono il nostro oro e vanno il più possibile condivisi e diffusi all’estero.
Grazie a te Giuliana, poi non ce l’ ho fatta a passare ci siamo beccati tanta pioggia ma sono riuscita a fare tutto il resto che dovevo e volevo e spero di tornare presto, anche per assaggiare il vino di Marilena
WOW ma grazie, sia per la serata che per la ricetta!
Io ho adorato la zuppetta, ma anche la marmellata di mele e peperoncino, me la sogno la notte. E quel pecorino… :-O
Son contenta di aver preso il Nespolino così un poco di sapore (imbottigliato) mi è rimasto. Grazie ancora di tutto e a presto 🙂
Fra’
Ma da qui non si sente il profumo, uffa!