Sapete cos’è davvero la primavera? è quel periodo di interregno tra le spanciate delle feste (Natale, Capodanno, Carnevale) e l’ordalia della prova bikini, quando le giornate si stiepidiscono e tu cominci a toglierti le calze, ma poi ti accorgi che se non ti fai una pedicure decapante e non esci dalla pelle dell’orso, meglio che ti rinfili nello scafandro.
La primavera è quella stagione che spuntano i crochi e i narcisi, e anche le gemme sugli alberi ma sai che potrebbe ancora darsi una gelata di marzo. E nel frattempo gelata o meno tornano i pollini e fioriscono gli antistaminici.
Insomma mes amis, intanto che prenotate estetisti, chirurgi plastici, personal trainer e comprensibilmente volete uscire dallo scafandro, eccovi alcuni elementari consigli di stile per coprire le magagne ed aprirsi alla bella stagione.
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Fiorellini e fiorelloni
La voglia di colore e motivi floreali in primavera è insopprimibile, ma trasformarsi nella parodia del divano in cintz è un attimo. Soprattutto se non siete (ancora) delle silfidi l’unica è andare di fiorelloni giganti
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Ammazza il pelazzo
Il primo impulso di togliersi le calze va sicuramente seguito quando si presenta, mentre invece occorre resistere a quello contemporaneo di afferrare il rasoio e rendersi presentabili. Ripensateci, la rasatura selvaggia lascia il tempo che trova e rende difficoltoso il ricorso immediato all’estetista. Quando vi viene il raptus intanto prenotate immediatamente una ceretta, in attesa della quale riparate su eleganti pantaloni morbidi, che vi consentono di lanciare le odiate calze dalla finestra senza far prendere freddo e luce eccessivi al pelazzo invernale. Lo sappiamo tutti che la prima ceretta della stagione è la più dura, tanto vale farla con criterio
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Oversize mon amour
Non negatelo, è tutto l’inverno che ci marciamo con il freddo, la neve e il gelo per vestirci a strati che mimetizzano gli stravizi che si accumulano nella zona centrale del corpo. Fino a che potevamo mettere gli stivali, bastava scegliere quelli con le linee più tondeggianti per confondere le proporzioni. Adesso che invece vorremmo – ma non possiamo – mettere scarpine più esili si presenta il dramma in tutto il suo splendore. E qui ci vengono in aiuto ben due tattiche: una è l’oversize. Inutile cedere alla tentazione della nuova collezione in taglia estrema, ovvero quella che ti convinci che appena dimagrisci quel paio di chili ti starà divinamente. Fate una cernita dell’armadio, tirate fuori tutto quello che avete comprato con questa scusa e non avete mai, o quasi, messo, riempite una bustona e donatela alla Caritas. Così con l’armadio semivuoto avete la scusa ideale per darvi allo shopping selvaggio e a questo giro scegliete con criterio: una taglia in più vi dà istantaneamente l’aria smunta e patita, la gente dirà subito: ma quanto sei dimagrita/o, stai benissimo, e poi in separata sede magari chiederà se state bene che vi hanno visti così sciupati. L’ideale sarebbero i caffettani stile Mina lunghi e fluttuanti che con un colpo solo risolvono pelazzi e rotondità, sempre in attesa che risolviate radicalmente in una fase successiva. Hanno delle controindicazioni che dirò sotto, ma fanno la loro figura.
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Stretch, stretch, Oddì che stretch (e parlo da solo)
Il principio uguale e contrario dell’oversize, che in più è esteticamente più gradevole è il jersey, gli abitini stretch, cose del genere. Perché il fluttuante fluttua quando vi pare, ma oggettivamente il volume di spazio occupato da una taglia 54 è comunque maggiore di quello occupato da una 44 e se intorno ci metti il tendone del circo Orfei lo spazio occupato aumenta in proporzione. Invece partendo dal presupposto che anche con la migliore della buona volontà poche persone sono davvero sferiche, adottare abitini stretch, anche loro una taglia più grandi del necessario per l’effetto oversize mette in risalto le rotondità socialmente accettabili, ognuno ha le sue, e minimizza le altre. Che per finire di minimizzarle le stole in voile colorate, enormi e fluttuanti drappeggiate strategicamente sono una mano santa e visivamente appesantiscono meno del tendone. Non sottovalutate neanche l’utilità dei fuseaux: quelli in cotone, al ginocchio o lunghi, oltre a mimetizzare il pelazzo che ammazza, e a farvi da mutandone comodo senza tutte le righe incarnite degli elastici delle mutande nei fianchetti che rovinano la linea dei vestitini, hanno il vantaggio non indifferente di evitare il lividume nel lato interno della coscia causato dallo strofinamento dei prosciuttini sudati, che ne ha ammazzate più il prosciuttino in estate che il morbillo.
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Accessori e proporzioni
Sempre per il discorso proporzioni, inutile mettersi un caffettano a vela che ci sta benissimo se poi sopra ci facciamo troneggiare una testina piccina picciò: col bel tempo e il primo raggio di sole possiamo tirar fuori accessori oversize: il cappellone di paglia, gli occhialoni da diva misteriosa, le borsone tipo spiaggia, magari in paglia o le tracollone hippy. E non ci scordiamo gli zatteroni, che senza gli stivaloni inutile, solo lo zatterone ci salva. O quegli zoccoli scandinavi col taccone solido, non si rischia la storta e ci fai fuori l’eventuale rapinatore che incroci.
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Vita sana
Il primo passo per volersi bene e ritrovarsi in forma è uscire a godersi il sole: passeggiatone a piedi o in bici, giretti in barca, magari a remi smuovono le trippe e producono endorfine, vi sentirete più energici e felici e pensate a quanta vitamina D ricominciate a procurarvi. In mancanza di meglio il personal trainer sceglietevelo bene, che ci sono quelli che magari meno personal, ma molto trainer che vi rimettono in circolo tutti gli ormoni. Le primizie di frutta e verdura in questa stagione sono buonissime e dolcissime, quindi cruditè a tutti gli antipasti, aperitivi e merendine come se grandinassero sul posto delle fragole. Gli spritz allungateveli con tanta acqua minerale, durano di più, rinfrescano e dissetano e reidratano. E se siete in spiaggia subito via le scarpe e fate tante camminate con i piedi nell’acqua, che l’effetto cartavetro di sabbia e acqua salata provvede ad ammorbidire gli strati cornei dei talloni facilitando la successiva pedicure che vi sbrigherete a fare.
E già che siete nella natura, passerotti miei, portatevi l’antistaminico preferito, cogliete fiori e intrecciatene ghirlande con cui adornarvi, capiranno che siete quelle tipe eccentriche e nessuno vi degnerà di una seconda occhiata in cerca degli eventuali difetti estetici per paura che gli attacchiate qualche pippone. Mentre voi, dietro il mistero di veli fluttuanti, cappelloni e occhialoni potrete esaminare la scena mondata indisturbate senza farvi sfuggire un unico dettaglio. Che animerà le conversazioni con le amiche e vi guiderà saggiamente nello shopping futuro.
L’ importante è amarsi così come si è. E di questo oggi ho scritto altrove.