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Eh, sembrava l’ avessi passata sotto silenzio, ma non potevo. So solo che un paio di settimane fa, di sera, sono scesa a prendermi un bicchiere d’ acqua e lui stava rintanato sotto il piumone del divano. Per partire con una geremiade contro il fratello che gli aveva fatto qualche torto enorme per cui basta, lui dormiva quaggiù da solo.

“Fammi posto, vengo da te”.

Si sposta quel minimo che il nostro divano a due posti di quarta mano (ma rifoderato da moi meme con queste sante manine e la pinzatrice) consente.

“Dai, che è l’ ultima volta che stiamo io e te insieme qui sotto e tu hai otto anni, ti racconto di quando sei nato?”

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I dolcetti da offrire a scuola erano già pronti sul tavolo. Il bello di avere un giorno libero da scuola perché c’ è il corso di formazione degli insegnanti proprio il giorno prima del tuo compleanno è che hai una giornata da trascorrere con tua nonna a stendere, tagliare e infornare biscotti. I sacchetti li avevi trovati tu in un cassetto la settimana prima e avevi deciso che volevi quelli. Come regalino avevo da mesi in casa delle mollette trovate in svendita all’ ikea con le forme delle foglie e dei gufi, che mi sembrava il tema adatto per un amante della natura come te.

“E a quel punto le ostetriche mi hanno detto: ferma dove sei, ormai sta arrivando. E tutti e due stavamo lì a spingerti fuori, con tutte le nostre forze, perché queste onde che mi spingevano la pancia ormai erano fortissime e tu volevi venir fuori”.

“Insomma, eravamo un team”.

Hai perfettamente ragione. Noi saremo sempre un team e insieme non ci batte nessuno.

8 comments

  1. Ah, questi meravigliosi ragazzi del 2004!
    Siete davvero un gran team, perché anche stipati su un divano in piena notte si costruiscono ponti destinati a durare per sempre.

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