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Un adulto con l’ADHD non è di suo la persona più adatta a fare la parte del genitore accudente, quello che sta a casa, che gestisce l’agenda di figli, dentisti, sport, compleanni, parenti, lavoretti, feste comandate e tutte le belle cose che le scuole si inventano per tenerci lontani dalla strada. Però mi tocca e mi sono dovuta organizzare.

Io sono quella che si scorda di ritirare il telefonino a figlio 1 quando rientra da scuola e deve fare i compiti in tutta privacy o lo deconcentriamo (questi sono i patti che ci siamo dati) e il padre quando rientra lo becca a fare giochetti mentre il quaderno di matematica piange.

Io sono quella che per decenni ormai è a malapena riuscita a organizzare le feste di compleanno dei figli con gli amici minimo 3 mesi dopo il lieto evento. E mi perdo gli inviti delle feste altrui.

La festa del papà, non ne parliamo, qui è diversa come data rispetto all’ Italia e in genere me ne accorgo il giorno dopo, e grazie a facebook (in compenso qui si scordano quella della mamma e stiamo pari).

Io sono quella che la settimana scorsa per prendere un appuntamento dal medico per figlio 2 è riuscita a dire per tre volte la data di nascita sbagliata. E non è manco la prima volta che mi succede.

In compenso vedendo come ci siamo organizzati da quando figlio 1, distratto e prepuberale come pochi, cioè tutti quelli di 12-13 anni, è entrato in un liceo bellissimo e carinissimo, ma molto chiaro sul grado di impegno che richiedono ai ragazzi, alcune misure che abbiamo preso per semplificarci la vita devo dire che stanno funzionando per tutti e viviamo il quotidiano con molto meno stress.

Certe volte basta una cavolata, come la lavagnetta di sughero e una scatola di puntine all’ ingresso per metterci orari, inviti e depliant di cose da fare.

Oggi su genitoricrescono  racconto le routine che ci hanno permesso di sopravvivere. Sono piccole cose che persone più organizzate di me applicano da sempre senza neanche pensarci, ma che a me, con l’ADHD e il senno di poi, stanno salvando vita, quotidianità e amore materno.

Già ho le mattine difficili e cercare di sdoganare dei figli uguali a me dal risveglio all’uscita da casa mi costava uno stress e un’energia che quando finalmente ero pronta a dedicarmi al mio lavoro, ero già esausta. Odiavo urlare ma mi ci ritrovavo ogni due per tre, perché pare che più stiano facendo tardi, questi figli, più cincischino. Per fare dispetto a me, ovviamente.

Io odio le routine, o quantomeno ho una forte resistenza ad accettarle. Ma è inutile che ci giri intorno, tutti, ma in particolare chi ha l’ADHD viene molto aiutato da prevedibilità, regolarità e organizzazione. Basta che rimanga quel po’ di spazio per impulsività e sprazzi creativi, quel tanto da non annoiarsi.

Poi uno dice genericamente ADHD come se fossimo tutti uguali. Un mio amico per esempio si è messo in pace con se stesso, rifiutando di farsi testare o medicare, ma dandosi uno stile di vita da padre accudente con lavoro part time, mentre sua moglie che è medico, ricercatrice e adora il suo lavoro, fa il grosso del lavoro fuori casa e cura l’ organizzazione generale.

Lui si dedica ai bambini, lavora quando sono al nido o a scuola, fa con loro il pane fatto in casa e lunghe passeggiate, suona il piano, alle 19 gli fa fare il bagno, alle 19.30 li porta a letto, fino alle 20 ognuno separatamente legge un libro ai figli e tutte le uscite e le vacanze se le organizzano in modo da tenere gli stessi ritmi, che sicuramente fanno bene ai bambini, ma fanno molto meglio a lui (io mi sparerei, ve lo dico subito).

Un’ altra, grande lavoratrice con il complesso di wonderwoman come me, si fa grandi liste e seguirle o quantomeno sapere che ci sono la rassicura e le permette di spaccare.

Insomma, ognuno trova la sua via. Io mi sono fatta una lista mentale degli elementi di stress quando ho fretta e ho risolto creando un cassetto delle chiavi e un altro delle tessere all’ ingresso, una scatola della telefonia con tutti i telefoni vecchi di scorta, la sim italiana e i caricatori (ve lo ricordate, vero, il mio trucco delle scatole?), e quando mi serve butto tutto lì o ritrovo tutto lì.

Abbiamo murato un corridoio stretto e inutile per ricavarne un armadio delle giacche da un lato e spazio lavatrice dall’altro per avere sottomano all’ingresso scarpe, giacche sciarpe e cappelli (i guanti in una scatola nella scarpiera. Ho messo dei ganci sul fianco della scarpiera per appenderci borse e zaini di uso frequente.

Insomma, come fanno i supermercati fighi che non mettono più lo scatolame con lo scatolame e la pasta e il riso accanto, abbiamo creato delle aree funzionali. per cui nell’ area colazione del negozio ci trovi tutto quello che serve alla colazione, nell’area spuntini gli affettati e le bibite in lattina, eccetera e quando cerchi le uvette non sai se andare in colazione, in dolci fatti in casa, o in frutta. Ma ci si abitua.

Per cui avendo infilato la lavatrice e asciugatrice nel bagnetto accanto alla cucina, con la pia intenzione di usare il piano della credenza per piegare i panni (se non fosse quasi sempre coperto da scatole o robe che devo ancora smistare) due cassetti della credenza sono dedicati agli sport dei figli, che le tute e gli accapatoi li lavi, asciughi e pieghi in 2 metri di spostamento e la mattina se ci ricordiamo all’ ultimo minuto che hanno ginnastica, li infilo nello zaino (appeso 5 metri più in là) insieme ai panini senza fare due piani per andarglieli a prendere nell’ armadio. E già che ci siamo in un terzo cassetto abbiamo messo tutte le cose della piscina: costumi, occhialetti, cuffie e tessere e gettoni nell’ astuccio con shampoo e spazzola. Certo, le prime volte quando mia madre cercava la macchinetta della pasta o le posate buone e si ritrovava i parastinchi del calcio mi si straniva un pochino, ma ognuno ha la sua organizzazione.

Vi invito quindi a riflettere sulle cose che vi creano impicci nel quotidiano e vedere se un’ altra organizzazione dei tempi e degli spazi riesca a semplificarvi la vita.

Perché ADHD o meno, tutti abbiamo un sacco di cose da fare al mondo e ottimizzare i tempi fa bene sempre. Gli ordinati ci possono passare il loro amore per le liste, le routine e l’ organizzazione e noi possiamo dargli il colpo d’ala creativo per organizzare in modo meno prevedibile, ma, talvolta, più funzionale.

2 comments

  1. Routine. Odiose quanto salvatrici, confermo. Ed avere un posto per ogni cosa che sia dove quella cosa poi serve, o lì vicino.
    Noi abbiamo giacche e grembiuli vicino alla porta e 4 sveglie al mattino, per ricordarci che il tempo passa, e ad ogni sveglia corrisponde un’azione, più o meno: 7.15 sveglia e pipì, 7.30 colazione e vestiti, 7,55 cappotto e zaino, 8,00 tutti fuori! Da quando le uso va meglio, sia per me che per i bambini. Poi si urla e si corre lo stesso, per carità, ma meno di prima e, soprattutto, riusciamo ad arrivare puntuali a scuola (quasi sempre).
    🙂

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