Come già visto con il temine gozer (che vi avevo citato qui e qui) e che significa :uomo”, ma deriva dal termine yiddisch per “sposo”, ci sono molti modi in tutte le lingue per definire genericamente una persona di sesso maschile. Noi abbiamo tizio, o tipo, o zio, o quello che vi pare (e che mi direte nei commenti), io vi faccio il solito elenchino ragionato dei termini usati in olandese per parlare di, o rivolgersi a un uomo.
Cominciamo con man = uomo, e tutti i suoi derivati: mannelijk = maschile o mannelijkheid = mascolinità. E come diminutivo abbiamo mannetje = ometto, ma in un significato specifico: quello dell’ ometto tuttofare che aggiusta tutto. E infatti ad Amsterdam e Haarlem abbiamo due negozi di biciclette che si chiamano così, come vedete in foto.
Man però significa anche “marito”, così eliminiamo in una botta sola anche la differenza tra: “ti presento mio marito” e “ti presento il mio uomo” e non ci si pensa più. Sinonimi del man-marito sono: echtgenoot = coniuge, gade, eega e gemaal che vanno più in direzione di compagno di vita, consorte (Prins-gemaal è il principe consorte, per esempio), manlief, mannie, wederhelft = l’altra metà.
Poi c’è kerel o vent, baas, basserool, bink (ketelbink nelle navi o macchine a vapore era il ragazzino che a caldaia spenta riusciva ad infilarcisi dentro per pulirla, il garzone del macchinista o il mozzo, insomma. Vedete anche la canzone strappalacrime sotto). broger, gast, heer, heerschap, kadee, kerel, kinkel,manspersoon, meneer, mijnheer, pief (spesso: een hoge pief = un pezzo grosso) snuiter (o rare snuiter, un tipo strano), gozer, kastaar, klant, knaap, knakker, knul, man, pee, peer ( o toffe peer = un tipo figo, interessante), postuur, vrijer. Ad Amsterdam dicono anche gast, che significa ospite ma equivale a “tizio”. Per i ragazzini (pestiferi) si può anche dire gassies.
Maat o mattie, makker, gabber = amico, compagno, fratello,Maat anche marinaio.
Vi lascio quindi con Ketelbinkje, un classico dei canti da marinaio sul piccolo mozzo che da Rotterdam morì in mare.
C’è poi l’espressione: zijn mannetje kunnen staan per definire qualcuno in grado di sapersi difendere, tener fuori dai guai, detto soprattutto di donne e ragazzine/e.
Poi se senti qualcuno dire di un altro: hè, wat een mannetje! il tipo a cui ci si riferisce è uno anche troppo deciso, anzi, arrogante, presente in modo fastidioso.
Interessante. Il mio ‘gozer’ chiama i bambini rakker/rakkertje e kleine boef o boefje.. Da quel che ho capito è paragonabile a monello, giusto? Ci sono altre sfumature? ….o per i bambini ci sarà un’altra pdo? 😉
Chiedi il divorzio, subito! (scherzo, ovviamente). Si, rakkertje e boefje si usa tipo birba, cose del genere (lo dicono anche ai cani, anzi, il cane dei miei suoceri si chiamava proprio Rakker). OK, vada per un prossimo PdO, aggiudicato, appena ho abbastanza materiale.