Scappata proprio nel senso che la faccio mentre scappo dietro a tutte le cose che mi cadono tra capo e collo. Insomma, oggi è successo di tutto e meno male che il capo ha lavorato da casa (se non spedisce la dichiarazione dei redditi entro sabato sono rogne rognose).

Come se non bastassero tutti gli ospiti che ho in casa a svariate riprese tra giovedì e lunedì per il 50-enario dell’associazione interpreti che si festeggia sabato (e visto che oltre a stare in una commissione organizzatrice sfigata che ha iniziato i lavori con 2 anni e 8 mesi di anticipo, me lo ricordo che ero incinta all’epoca, dalla quale commissione se ne sono andate un po’ di persone tra grandi incazzature e alla fine come al solito due oratori li trovo io, la sede e il ristorante sono un’idea mia, il fotografo anche e altre varie ed eventuali, insomma qui mi telefonano tutti di continuo e mi tocca pure fare gli incastri tra divani letti, materassi, lenzuola e babysitter per sabato pomeriggio e sera che devo ancora trovare, e non può essere Silviotta che l’ho proposta per il premio Juventus per giovani traduttori di talento e glielo pure danno e quindi è presente alla stessa serata) e il fatto che lunedì il capo dorme fuori ma io ho la sera ho in casa il consiglio dei genitori (che poi sono tutte madri), martedì devo lasciare tutti a scuola la mattina e fiondarmi su un treno in direzione middle of nowhere, e dormo fuori perché ho un interpretariato e già questo mi stressa abbastanza. A parte che lo stesso incarico dell’anno scorso è stato il mio record di viaggiar leggera, con la mia borsa a sacchetto piena mi sono portata il necessario per due giorni, mai successo, io che senza cammello non mi muovo. Mi stressava organizzare i vari turni di deposito e ritiro figli e meno male che asilo e doposcuola mi concedono il martedì extra.

Basta? No. Mi chiama Flavia, ha una fiera dei formaggi carinissima proprio i due giorni che non ci sono, ha rotto con i suoi uomini all’Avana in Olanda e mi chiede interpreti e standiste. Con grandi patemi risolvo anche questa, in tutto ciò Cinzia mi ricorda che lunedì comincia anche il primo corso di italiano della stagione (e devo fare le fatture). Nei ritagli di tempo faccio anche una traduzione giurata che deve partire oggi.

A questo punto mi chiama la maestra di Ennio incazzata perché nessuno è andato a prenderlo da scuola mezz’ora fa. Ci arrivo in 5 minuti, semaforo e parcheggio compreso.

Basta? No, in preda ai sensi di colpa gli prometto che andiamo a casa a prendere Orso e andiamo al supermercato grande, quello con la gabbia delle palline. Non l’avessi mai fatto, che a casa finisco alcune cose, lui piange almeno 8 volte, poi usciamo per fare la spesa (senza Orso che sta scalzo e nudo nel body e non ho il cuore di vestirlo), sono in autostrada quando mi ricordo che la traduzione giurata è pronta ma deve essere imbucata entro le 18 e sono le 17:12, torno indietro, timbro, firmo, imbusto e imbuco, ripieghiamo per la spesa sul supermercato vicino alla scuola e a quel punto: promessa!

Dove cavolo lo porto alla vasca con le palle se il centro commerciale che avevo in mente chiude alle 18:00? E a me questi poveri bambini non mi vedono fino a giovedì prossimo? Mi arrendo, andiamo all’IKEA per mez’ora di palle. E che palle.

Basta? No, perché nel frattempo mi sono accollata da domani tre giorni di traduzione in sede da un cliente, con tutti gli incastri del caso per i figli e pare che Silviotta per fortuna giovedì ce la faccia a prendermi Ennio prima da scuola, che ha la prima lezione di canto in vita sua e per questo gli ho spostato il doposcuola e adesso? Uuufff.

Fatto tutto questo e rientrata a casa alle 19:12 quando ogni bambino olandese cena alle 18 e va a letto massimo alle 19:30, faccio questa insalata. Ottima. Ennio vuole due uova, Orso già dorme quando arriviamo. È crollato sul trenino, pare.

Ricetta dell’insalata scappata

Mettere a bollire dell’acqua nel bollitore elettrico e metterci a bagno in una ciotola due blocchetti di vermicelli di riso che in tre minuti di ammollo sono pronti. A parte tagliare a pezzetti mezzo cetriolo sbucciato, tre cipolline a rondelline, mischiarle insieme a 250 gr. di gamberi di fiume sgusciati del supermercato, sciacquare in acqua fredda vermicelli, aggiungerli in una ciotola al resto, aggiungere due cucchiaioni da thé di salsa al rafano dell’IKEA e due cucchiai di creme fraiche magra (panna acidulina con il 15% di grassi), amalgamare il tutto e servire anche alla persona che avete in mente di baciare nel corso della serata o notte successiva, che oltretutto mi dà la soddisfazione di chiedermi se ce n’è ancora. No, amore della mia vita, ma te la rifaccio un’altra volta.
Tempi di preparazione: 7 minuti, e neanche si raffredda mentre il capo cerca di portare Ennio a letto che rispunta immancabilmente dopo 3 minuti.

AVVERTENZA; mai mangiarla il giorno prima di un interpretariato in cabina, o uccidete voi la collega, o vi uccide lei a colpi di cipollotto in testa.

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