Il 28 marzo mi troverete a Bruxelles ospite dell’associazione La vita è belga per parlare di Abruzzo. A sei anni dalla pubblicazione del mio Statale 17, storie minime transumanti, edito dagli amici Orfeo e Maura di Éxòrma, le narrazioni intorno al Tratturo Magno e in particolare, per quanto mi riguarda, al tratto iniziale aquilano non si sono affatto esaurite, anzi si sono moltiplicate.
Partendo da cosa è la transumanza e che significato ha avuto nei millenni per tutte le zone attraversate dai vari tratturi dell’Appennino meridionale, le loro genti, i borghi, la cultura, l’economia, l’agricoltura eroica delle terre di montagna, le arti della lana a partire dalla tessitura, vorrei arrivare a quello che è successo dopo il terremoto dell’Aquila. Sulla gestione del terremoto sono passate molte narrative sapientemente orchestrate e che il grande pubblico che non conosce i posti e i fatti ha interiorizzato come proprie. Io lascerò la parola a chi questo post-terremoto lo ha vissuta sulla propria pelle.
Seguirà una cena a base di prodotti e ricette degli altipiani sotto al Gran Sasso e vini locali.
Tutte le informazioni sulla serata anche per eventuali prenotazioni last-minute le trovate qui.
Ne approfitto per ringraziare per la fiducia e l’accoglienza Romina e Francesca insieme ai membri della loro bella associazione, e Andrea Sossi per l’amicizia e il sostegno morale e materiale. E per la bellissima immagine dedicata alla serata, con l’impronta di chi cammina come viaggio e come legame indissolubile con la madre terra. Che è un po’ la storia di questo libro e di tutti noi transumanti che ci spostiamo tra dove siamo nati, dove viviamo e dove andremo a finire al termine del viaggio.