La settimana scorsa, per via dello sciopero dei dipendenti comunali, lungo le strade si sono accumulati rifiuti grossi di ogni tipo: frigoriferi, porte e mobili vecchi.
Dopo un po’ mi sono accorta che qualcuno aveva iniziato a disegnarci degli angeli. Una sera mentre rientravo in macchina sullo stradone deserto, perché nonostante siano iniziate le lunghissime sere d’estate a una certa la gente si rintana in casa per guardare la partita (o va per festival, come questo in mezzo ai campi) l’ho visto.
Un uomo in maglietta bianca accovacciato accanto a un mucchio di rifiuti che stava disegnando su una fiancata bianca in laminato di un mobile.
Avrei voluto parcheggiare, saltar giù, conoscerlo, andarci a parlare, ma rientravo da un catering e anche se c’è una luce bellissima e le lunghe sere d’estate, quando hai lavorato fino a sera tardi e la mattina comunque hai due individui da avviare verso la scuola, e devi scaricare la macchina e i parcheggi comunque non ci sono, alla fine lasci perdere.
La mattina mentre andavamo a scuola cii ho guardato, era un gattone accovacciato disegnato con lo stesso tratto fluido e ininterrotto degli angeli.
Se siete in giro guardate un po’ se per caso è passato di lì.
La cosa che mi è più piaciuta di questo progetto è il suo senso di effimero: si è preso la briga di abbellire una strada inaolitamente coperta di rifiuti, che poi alla fine sono stati portati via.